“Ritengo che in queste settimane sia passato inopinatamente sotto silenzio una questione che al contrario andrebbe sviscerata meglio da parte delle formazioni politiche presenti in città e in Consiglio Comunale”. Così il capogruppo di Imperia Bene Comune, Gian Franco Grosso, in merito all’assunzione da parte del Sindaco di Imperia della presidenza della Società Balneare Turistica.
“Alla fine di ottobre il Sindaco di Imperia Carlo Capacci è stato nominato Presidente del CdA della Balneare Turistica Imperiese SpA, di cui il Comune detiene lo 0,983% delle quote. La Balneare Turistica è una società totalmente privata che gestisce strutture ricettive private a fini di lucro. La percentuale di partecipazione del Comune di Imperia è assolutamente irrisoria e anche poco giustificata, a mio modesto parere, alla luce della deliberazione assunta dal Consiglio Comunale di razionalizzazione della società partecipate dal Comune stesso, in attuale della normativa nazionale tesa a disincentivare la detenzione da parte dell’Ente locale di partecipazioni azionarie in società che non perseguono fini istituzionali specifici.
Detto ciò mi chiedo i motivi politici e istituzionali che hanno spinto il Sindaco ad accettare questo incarico e, soprattutto, se tale incarico è stato a lui conferito in qualità di privato cittadino, imprenditore o azionista della società oppure in qualità di Sindaco di Imperia. In entrambi i casi ritengo quanto meno inopportuno il ruolo assunto nella società dal primo cittadino, tenuto conto che la Balneare Turistica gestisce, tra gli altri, due stabilimenti balneari la cui concessione demaniale è rilasciata dal Comune di Imperia. In pratica in questo momento il Sindaco si trova in pieno conflitto di interessi avendo assunto sia il ruolo del controllore che quello del controllato!
Questo ritengo sia il dato giuridico-amministrativo incontrovertibile. Ma a ciò si aggiunge un dato politico ancor più pericoloso. Il Sindaco ha dichiarato di aver assunto questo ruolo per garantire i posti di lavoro dei dipendenti della società e per garantire un equilibrio tra i soci, che sono, ricordiamolo, soci privati appartenenti a gruppi economici in lotta per la governance della società.
Ora, la cosa che mi lascia a dir poco perplesso è il convincimento politico del Sindaco che ritiene di dover o poter esercitare un ruolo pubblico di mediazione e garanzia utile alla città assumendosi il ruolo di Presidente di una Società per Azioni privata. E’ come se per salvare l’Agnesi dalla chiusura ne diventasse il Presidente o il manager!
La politica e l’amministrazione di una città sono un’altra cosa e non possono confondersi con l’imprenditoria e il management. Un Sindaco deve svolgere il ruolo di facilitatore dell’economia cittadina e del suo sviluppo mediante un’azione sinergica amministrativa tesa al miglioramento del proprio territorio, sia sotto l’aspetto urbanistico, che commerciale e turistico, non assumendo da amministratore pubblico mai il ruolo di imprenditore privato. Questa scelta fa, dunque, parte di una visione distorta del potere, che ha portato negli anni la politica in Italia a svilire il proprio ruolo di imparzialità e correttezza nella tutela dei diritti dei cittadini al cospetto dei gruppi economici di potere che gestiscono da sempre affari e interessi”.