IMPERIA – Nuovo blitz dell’Arpal nei locali imperiesi. Lo scorso 10 ottobre – così come racconta a ImperiaPost la titolare del bar N. 11 Monica Tondelli – sono stati effettuati dei controlli sul rispetto del limite dei decibel consentiti. Da un primo verbale si evince il superamento di 11 decibel oltre la soglia massima consentita di 60. “Colpa” della Tondelli il non aver chiesto la deroga al Comune per il concerto in programma. Una dimenticanza che potrebbe costarle cara: 1032 euro di multa e il rischio di vedersi revocare la licenza alla prossima “trasgressione”.
“C’è stato un altro controllo il 10 di ottobre – racconta – hanno riscontrato 71 decibel contro i 60 consentiti e in realtà l’errore è stato mio perchè ero convinta che le deroghe fossero stagionali invece c’è la possibilità di prendere per tutto l’anno, non solo fino al 30 settembre. La prima serata che ho avuto senza deroga mi hanno subito fatto il controllo, sono sotto controllo, sono in attesa di giudizio. Rischio la solita multa da 1032 euro e poi ci sarà da rivedere l’impianto, sto attendendo il risultato. Sono un detenuto in attesa in attesa di giudizio, non sono detenuta ma è come se lo fossi. Questo è il secondo provvedimento, al terzo mi revocano la licenza. Io invito tutti a misurare 71 decibel e vedere cosa vuol dire è proprio irrisorio, è un volume veramente basso e quindi in base a quello e al discorso che ho sempre fatto tutte le deroghe, è la prima volta che mi scappa, chissà come mai c’è sempre qualcuno pronto…
Questo è un problema che riguarda la musica. Sono stati chiamati, anzi in realtà erano stati chiamati per una serata molto più importante quella di Sergio Barletta, la sera dopo, fortunatamente non sono venuti perché c’è gente che ha coscienza e non è venuta a controllare la sera di Sergio e sono venuti la sera prima. Comunque è un problema di tutti, c’è la mia amica Silvia del “Fighera’s” che sta passando lo stesso problema, tutti quelli che fanno musica di sera, mi risulta che anche al Serendipity hanno fatto un altro controllo. Qua o si vive o si vegeta e vivere equivale ad avere un attimo di decibel in più, la musica bisogna farla per vivere se no questa città muore pian piano”.
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