26 Dicembre 2024 09:34

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LA VIGILIA DI NATALE NELLA TRADIZIONE DEI PASTORI A MENDATICA: una rievocazione storica durante la Santa Messa

babbo natale

Martedì 24 dicembre, la notte della Vigilia, il paese di Mendatica (IM) rievocherà l’antica tradizione del Natale dei pastori, che animerà la S. Messa e il finale scambio di auguri a partire dalle ore 22:00 nella Parrocchiale dei SS. Nazario e Celso.

I pastori, che vivevano la transumanza, per tradizione ritardavano il loro viaggio verso i paesi costieri per poter trascorrere in famiglia la festa del Natale. Partecipare ai riti rafforzava il senso di appartenenza e di comunità, importante per tutti, ma specialmente per coloro che erano costretti a lasciare per molti mesi l’anno i loro luoghi, i loro affetti , le loro relazioni umane.

Ecco quindi il profondo significato della processione offertoriale di questa Vigilia 2013, che durante la Messa vedrà alcuni abitanti di Mendatica abbigliati con i tradizionali abiti dei pastori: in passato era la festa della comunità, era la condivisione profonda prima della partenza.

Ed i pastori, così importanti per l’economia del villaggio, rivivevano il Vangelo e, come nella prima Notte Santa a Betlemme , avevano l’onore di baciare per primi “u Bambin” e portavano in chiesa un agnello. Il piccolo animale prescelto nelle loro greggi aveva quindi il privilegio di ricevere la benedizione e sarebbe cresciuto ricordando loro per lungo tempo la dolcezza del Natale. Era per tradizione una femmina, e le veniva imposto il nome di Natalina.

Oggi la comunità di Mendatica, grazie all’iniziativa di alcuni membri dell’Associazione Pro Loco, ripete l’antico rito: la sera della Vigilia si spegneranno le luci e nell’emozionante silenzio si spalancherà la porta centrale: i pastori, alla fioca luce delle loro lampade, lentamente si avvicineranno all’altare e, per la meraviglia di trovarsi di fronte al miracolo della Natività, faranno cadere il loro bastone e getteranno a terra il cappello.

Dopo la messa, la tradizione del falò: il Natale è da sempre la festa della famiglia, in particolare dei più piccoli, che anche in passato vivevano l’attesa dei doni del Bambin Gesù. Questi regali erano innanzitutto pochi e commisurati alla semplicità della vita di allora, ma rappresentavano anche il frutto del comportamento di ogni bambino, che faceva spesso un attento esame di coscienza, nel timore di ricevere carbone, cenere, o bucce di patate, tutti segnali di un giudizio negativo su come si era adempiuto al proprio dovere. I costumi severi abituavano al rispetto delle regole ed all’autocontrollo, oggi rimpianto ed allora indispensabile per chi si sarebbe trovato assai presto .nelle responsabilità del mondo adulto.

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