“L’allarme c’è stato, ma è rientrato. Non abbiamo tracce del passaggio, o della presenza, di quel veicolo sul territorio italiano”. Così il questore vicario di Torino, Sergio Molino, ha chiuso il via vai di notizie sul passaggio alla frontiera di Ventimiglia (sabato mattina intorno alle 6.30), con direzione Piemonte, di una Seat Ibiza color nero, targata GUT 18053. Anche l’Antiterrorismo ha confermato che non c’è traccia che la Seat oggetto della segnalazione sia entrata in Italia.
La Seat, secondo fonti di Polizia, è stata trovata a Montreuil, nei dintorni di Parigi. A bordo della vettura sono stati trovati tre fucili AK 47, un sacco nero con 14 caricatori, un navigatore gps, 3 coltelli da macellaio e un pezzo di cintura esplosiva.
Nel corso della giornata odierna, prima il servizio di cooperazione internazionale di polizia e successivamente la Polizia Stradale avevano lanciato l’allarme che ora, a distanza di diverse ore, è ufficialmente rientrato. A bordo dell’auto si temeva vi potessero essere alcuni dei responsabili dei sanguinosi attentati di Parigi.
In un primo momento si era diffusa la voce che a bordo dell’auto vi fosse Salah Abdeslam, considerato l’ottavo membro del commando che venerdì scorso ha seminato il terrore a Parigi. Ricercato con un mandato d’arresto internazionale dalla polizia francese. Salah, 26 anni, fratello di Ibrahim, il kamikaze che si è fatto saltare in aria in boulevard Voltaire, avrebbe affittato in Belgio, una delle auto (una Polo e una Seat) utilizzate dai terroristi.
In un secondo momento si pensava che a bordo vi fosse invece un ragazzo francese di 32 anni, Baptiste Burgy, secondo gli investigatori direttamente legato ai kamikaze di Parigi.