“Non conosce il regolamento, forse perché figlia di un costruttore (l’imprenditore edile Glorio) ha votato contrariamente alla pratica sulle spese da parte dell’utenza per le prestazioni di servizi pubblici non essenziali? Probabilmente se non ha votato in linea con il suo capogruppo, ritiene di non fare più parte del Movimento Cinque Stelle. Ho sentito parecchi mormorii sul voto disgiunto interno al nostro gruppo. Ognuno guardi in casa propria, pensi ai fattacci propri”. Antonio Russo, capogruppo del Movimento Cinque Stelle, è una vera e propria furia e in consiglio comunale si è scagliato contro Cara Glorio, sua collega di partito. A far accendere la miccia della polemica il voto contrario della Glorio alla pratica sulle spese da parte dell’utenza per le prestazioni di servizi pubblici non essenziali, in contrasto con il voto di Russo.
L’attacco di Russo ha mandato su tutte le furie Cara Glorio che, dopo aver ottenuto dal consiglio comunale il via libera alla replica per effetto del ricorso al cosiddetto “fatto personale”, prima negato dal presidente del consiglio comunale ma poi approvato dai consiglieri, si è scagliata contro il collega di partito.
“Vista la situazione imbarazzante in cui mettiamo il Movimento Cinque Stelle, qua c’è da mettere i punti sulle i. I puntini sulle i sono che qui è uscito un provvedimento scritto che qui c’è qualcuno che non rappresenta più il Movimento Cinque Stelle, è uscito sul blog nazionale del M5S. Si dice che non so il regolamento comunale, ricordo che qui dentro qualcuno ha cercato di espellermi tramite mozione d’ordine che da regolamento, se qualcuno lo avesse studiato, non si può fare. Per non parlare degli ideali del nostro Movimento che dicono di non fare accordi sottobanco con altri esponenti della maggioranza. Ricordo che c’era in ballo quella commissione speciale sui rifiuti. Chiedo al consigliere Russo di smettere di tirare in ballo il lavoro di mio padre. A quanto mi sembra anche lei vive in una casa e non capisco perché lei ce l’abbia così tanto con gli impresari edili. Ho votato contrariamente alla pratica perché impone nuove tassazioni. Ora sono stanca, veramente stanca”.
Questo lo sfogo di Cara Glorio che ha poi abbandonato l’aula consiliare in lacrime, senza attendere la fine del consiglio. Un contrasto durissimo che sembra aver messo definitivamente la parola fine al rapporto, già di per se molto travagliato, tra i due consiglieri comunali del Movimento Cinque Stelle.
