IMPERIA – Un voto unanime del consiglio provinciale ha detto no alla salvaguardia delle concessioni idriche di Amat e Aiga. Tra coloro che hanno votato il diniego anche il sindaco di Imperia Carlo Capacci che ha parlato di scelta “responsabile” ma che potrebbe portare alla caduta della sua amministrazione a seconda dell’esito dei ricorsi e dei risarcimenti danni che il socio privato, Iren, potrebbe chiedere e ottenere nei confronti del Comune capoluogo.
“In passato – ha detto il Sindaco Carlo Capacci – il Comune di Imperia si è costituito ad adiuvandum nei ricorsi di IREN che erano tesi ad ottenere la salvaguardia della concessione sul servizio idrico sulla città di Imperia. Il Comune questo l’ha fatto non perchè volesse andare contro alla volontà popolare del referendum, ma perché c’è un rischio di potenziale richiesta di risarcimento danni pesanti, da parte del socio privato, nei confronti della società AMAT e quindi indirettamente nei confronti del Comune di Imperia.
Indirettamente neanche tanto perchè, forse non è noto agli altri sindaci, che giustamente si occupano delle loro città, che c’è una posizione debitoria dell’AMAT nei confronti del comune di Imperia che ha una rilevanza pesante sul bilancio del Comune di Imperia. Tutto quest’insieme di cause e concause hanno fatto si che il Comune di Imperia, in passato, si sia costituito ad adiuvandum per cercare di ottenere la salvaguardia, assolutamente per non andare contro all’esito del referendum , ma per salvaguardare la tenuta dell’amministrazione comunale di Imperia.
Io dico, anticipando il mio voto che sarà favorevole al diniego, che con l’approvazione di questa pratica c’è la possibilità che il Comune di Imperia , a seguito di azioni legali che in questo momento non riesco ancora a comprendere nella loro ampiezza , da parte di IREN, possa sfiorare il patto di stabilità e di conseguenza possa possa portare alla caduta dell’amministrazione comunale di Imperia. Nonostante il fatto che io sia consapevole di questa problematica non mi asterrò su questa pratica , perchè astenersi su una pratica così importante sarebbe un comportamento da codardo, quindi ripeto voterò a favore del diniego. Vorrei far presente che per il sottoscritto che è il sindaco della città di Imperia e rappresenta i cittadini di imperia, votare la pratica in questo modo, può portare addirittura alla caduta dell’amministrazione Comunale.
Nonostante questo, siccome è noto che io ragiono con la mia testa , non devo stare seduto sulla quella poltrona di Viale Matteotti 157, per i prossimi 100 anni perchè fortunatamente posseggo un lavoro, ritengo che questa scelta di questa mattina, sia la migliore per il futuro della provincia di Imperia. Vorrei anche sottolineare il fatto che, il concetto di acqua pubblica non deve far pensare ai cittadini che alla fine di tutto il processo di startup di Riveracque e quando il servizio sarà avviato, non vuol dire che l’acqua sarà gratis. L’acqua costerà molto di più. Costerà di più perché in provincia di Imperia ci sono tantissime reti idriche che sono ormai ultra datate, al limite della loro capacità di funzionamento e quindi il nuovo soggetto sarà chiamato ad affrontare forti investimenti per l’ammodernamento delle reti che, ovviamente, avranno la ricaduta sulla tariffa dell’acqua.
Spero che questo venga compreso dai cittadini. Inoltre, riallacciandomi a quanto diceva il Sindaco Biancheri, adesso Rivieracque deve tirare fuori gli attributi. In tempi brevi , 10-15 giorni non di più, deve darci la dimostrazione reale, concreta e tangibile di essere in grado di poter gestire questo servizio, sia da un punto di vista sia manageriale, ma soprattutto deve dare la reale dimostrazione di essere in grado di reperire le fonti di finanziamento necessarie al perfezionamento di quest’operazione che, tra stime spannometriche vanno comunque come ordine di grandezza , avvicinano se non superano quello che citava il sindaco Biancheri. Parliamo di decine e decine di milioni di euro. In conclusione io voterò favorevolmente al diniego, assumendomi una grande responsabilità nei confronti della città di Imperia consapevole anche che potrebbe cadere l’amministrazione da me guidata”.