Due ore di interrogatorio. È quanto è durato questa mattina il confronto tra Mretjev Ismajlukaj, 19 anni, l’unico attentatore sopravvissuto alla tremenda esplosione della sala scommesse di via del Collegio, e i PM Grazia Pradella e Roberto Cavallone. Il giovane albanese è arrivato in tribunale intorno alle 9.30 a bordo del blindato della Polizia Penitenziaria e ha lasciato Palazzo di Giustizia poco prima delle 11.30. Al confronto con i Magistrati erano presenti anche i legali del 19enne, Ramadan Tahiri e Giovanni Di Meo, oltre al dirigente della Squadra Mobile Giuseppe Lodeserto.
Bocche cucite all’uscita dal Tribunale. “No comment – da parte dei due legali Tahiri e Di Meo – È una fase molto delicata”. Massimo riserbo anche da parte della Procura, il cui obiettivo è mettere sotto torchio il giovane albanese per capire il perché dell’attentato incendiario. Le indagini al momento sembrano indirizzate verso gli ambienti dello spaccio di droga. All’origine dell’attentato potrebbe esserci una partita di droga non pagata.
Quello che appare chiaro, al momento, è il cambio di rotta da parte del giovane albanese che, dopo l’iniziale silenzio, sembra aver deciso di collaborare, chiedendo appunto di essere sentito dalla Procura.
Nell’attentato di via del Collegio, lo ricordiamo, hanno perso la vita due dei tre attentatori, Albert Jakupaj, 19 anni, morto sul colpo, e Aramit Ismajlukaj, 29 anni, morto dopo alcuni giorni di agonia al Centro Grandi Ustionati di Sampierdarena.
Unico sopravvissuto, come detto, Mretjev Ismajlukaj, secondo gli inquirenti “il palo” dell’attentato incendiario.
Le indagini si sono quasi subito concentrate nell’ambito dello spaccio di droga.
