Il Gruppo del Partito Democratico in Regione Liguria attacca su tutta la linea il ddl della giunta Toti sulle misure per lo sviluppo della raccolta differenziata e il riciclaggio.
Nel mirino del Pd finisce soprattutto – ma non solo – la multa da 25 euro a tonnellata per chi non rispetta i termini, molto alti, di riciclaggio dei rifiuti, previsti nel disegno di legge della giunta regionale di centrodestra.
“Abbiamo chiesto agli uffici regionali – spiega la capogruppo del Partito Democratico Raffaella Paita – se ci fossero dei rischi di incostituzionalità in questo disegno di legge, visto che la giunta introduce di fatto una nuova tassa. E la risposta degli stessi uffici regionali arrivata questa mattina, ci dice chiaramente che non si può escludere un’impugnativa da parte del Governo. Insomma ancora una volta, dopo la legge sull’ATO, una norma della giunta Toti rischia di essere bocciata perché illegittima”.
Per Paita, Toti si autosmentisce perché “un giorno dice che non vuole aumentare le tasse e il giorno dopo mette questa tassa da 25 euro a tonnellata. Avremmo dovuto lavorare per usare l’ecotassa e realizzare impianti dedicati: prima si creano le condizioni per raggiungere gli obiettivi della differenziata e poi si tassa chi non li raggiunge”.
Ma per il Gruppo Pd le criticità del provvedimento sono tantissime. “Se questo disegno di legge parte da una volontà positiva – accusa il consigliere del Partito Democratico Giovanni Lunardon – non centra l’obiettivo. Anzi rischia di aggravare il problema, complicando il quadro normativo”. Lunardon sottolinea che il ddl non tiene conto del “collegato ambientale” (la legge sui rifiuti attualmente in discussione in Parlamento). “Il balzello dei 25 euro – continua l’esponente del Pd – è di dubbia legittimità ed è un pugno nello stomaco sferrato ai Comuni e ai cittadini, perché le multe che verranno comminate alle amministrazioni (e visti i parametri così alti si tratterà di multe certe), si scaricheranno sulla tariffa che pagano i cittadini”.
Il Pd punta il dito anche contro la scarsa attenzione nei confronti dell’impiantistica: “Se per realizzare gli impianti necessari alla nostra regione bisognerebbe investire tra i 100 e i 200 milioni di euro – sottolinea Lunardon nella sua relazione di minoranza presentata oggi in Consiglio regionale – la giunta stanzia solo un milione di euro. Il disegno di legge ruota intorno a questi 25 euro a tonnellata che secondo i nostri calcoli, potrebbero valere 3 milioni di euro l’anno, esattamente l’ammanco dell’ecotassa derivato dal conferimento dei rifiuti liguri fuori regione”.
Prosegue Lunardon: “Non vorrei che la giunta avesse inserito obiettivi così ambiziosi per il riciclaggio, ma impossibili da raggiungere per molti Comuni. Insomma, per noi questa nuova tassa è una partita di giro”.
Il vicepresidente del Consiglio regionale e consigliere Pd Pippo Rossetti solleva anche un problema occupazionale. “Se non si fanno investimenti sugli impianti – precisa Rossetti – le aziende che si occupano dei rifiuti avranno uno choc che si ripercuoterà sui dipendenti.
Mi sembra che qui si parli solo di questi 25 euro. La giunta dice non voler aumentare il bollo dell’auto che non aumenta da 10 anni e poi introduce una nuova tassa”. Secondo il vicepresidente del Consiglio regionale, questo ddl segna uno strappo con il territorio perché “non tiene minimamente conto delle osservazioni espresse dal Cal (il consiglio delle autonomie locali), di cui fanno parte Comuni, Province e Città Metropolitana di Genova”.
“Proprio il Cal – conclude Rossetti – ci dice che nessuna città sopra i 500 mila abitanti ha raggiunto il 60% del riciclaggio che prevede questa legge e per non incorrere in sanzioni. La giunta Toti, quali strumenti metterà a disposizione per consentire alla Città Metropolitana di Genova di raggiungere questo obiettivo?”.
Il consigliere del Pd Luca Garibaldi infine definisce il ddl “una legge sbagliata” e accusa la giunta Toti di inserire una tassa occulta.