23 Dicembre 2024 16:23

23 Dicembre 2024 16:23

IMPERIA. PIANO CASA. LA POILLUCCI (FI):”VISTO COME UNO STRUMENTO DI CEMENTIFICAZIONE DEI PARCHI, NIENTE DI PIÙ LONTANO DALLA REALTÀ!”

In breve: Il Capogruppo di Forza Italia in Comune, Piera Poillucci, interviene in riferimento alla Conferenza Stampa dei Consiglieri Grosso e Servalli contro il Piano Casa che la Regione Liguria si accinge ad approvare.

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Imperia. Il Capogruppo di Forza Italia in Comune, Piera Poillucci, interviene in riferimento alla Conferenza Stampa dei Consiglieri Grosso e Servalli contro il Piano Casa che la Regione Liguria si accinge ad approvare.

“L’allarme che sta cercando di creare il Movimento Rete a Sinistra , con l’appoggio dei Socialisti e del PD Paita-Burlandiano merita alcune considerazioni di tipo sia contenutistico, sia politico.

La nuova legge regionale (dopo la sua approvazione, sino al 31.12.2015, infatti, vige il Piano Casa Burlando) viene vista come lo strumento che consentirà la cementificazione dei parchi liguri: niente di più lontano dalla realtà!

Anche uno studente del primo anno della Facoltà di giurisprudenza, infatti, sa che la normativa regionale non è in grado di derogare a quella di rango nazionale e che, quindi, le leggi nazionali vigenti (a tutela dei parchi, ma anche, ad esempio, dei centri storici) sono e restano immutate. Le regole che potranno essere derogate dalla Legge “Piano Casa”, infatti, sono quelle contenute negli strumenti urbanistici generali dei comuni, nei piani comunali vigenti e di quelli operanti in salvaguardia: ciò dice chiaramente l’art. 1 del testo 19.10.2015, che andrà in approvazione in Consiglio Regionale entro la fine del corrente anno.

L’altra obiezione che viene mossa dalle opposizioni in Regione e dai Colleghi imperiesi è l’apertura della strada alla cementificazione selvaggia: l’affermazione viene condita da toni catastrofici, per far colpo nell’immaginario della gente ma, con un minimo di obiettività e fors’anche serenità, occorre dire che le cosiddette “premialità” già erano previste nel Piano Casa varato dalla Giunta Burlando, sostenuta e con Assessori anche dell’area politica di Grosso-Servalli-Nattero. Non ricordo di avere visto i nostri tre concittadini stracciarsi le vesti quando l’Amministrazione Regionale Paita-Burlando consentiva l’ampliamento degli edifici di volume non maggiore di 1500 metri cubi di un volume massimo di 170 metri cubi.

Ora tale incremento è previsto, sempre per edifici di quelle dimensioni, di 200 metri cubi, quindi sarà consentito un aumento volumetrico maggiore di 30 metri cubi. Per capirci, 30 mc corrispondono ad una stanza di circa 9 metri quadri, quindi, ad una cameretta o ad una cucina! Questa sarebbe la cementificazione selvaggia e la costruzione di palazzi!

Altro scandalo urlato è la possibilità di applicare anche agli edifici condonati la normativa del Piano Casa: un edificio condonato è una costruzione che ha un titolo abilitativo, per il quale si sono pagati gli oneri ai comuni di appartenenza, NON è un immobile abusivo!

La legge regionale in esame, infatti, prevede (art. 5 lett. a) e c)) che gli edifici ABUSIVI NON POTRANNO CONSEGUIRE I BENEFICI DEL PIANO CASA.

Un ultimo particolare non certo di trascurabile importanza è che i Comuni avranno la possibilità, entro 60 giorni dall’entrata in vigore del Piano Casa, di delimitare quelle zone del loro territorio per le quali sarà esclusa l’applicabilità della normativa regionale in esame. Viene quindi lasciato in mano ai Sindaci un importante strumento di salvaguardia del loro territorio. Certo, vista la velocità con cui si muove la Giunta Capacci, forse sessanta giorni non saranno sufficienti, ma prima l’alleato Burlando gliene aveva concesso soltanto quarantacinque!

In tutta sincerità, penso di dover ringraziare la Giunta Toti e, in particolare, l’Assessore Marco Scajola e con me lo faranno certamente tutte le piccole imprese artigiane che lavorano nell’edilizia e nei settori connessi, coloro che avranno la necessità di realizzare un piccolo ampliamento del loro edificio esistente, sia esso un alloggio oppure un magazzino, e chi avrà la possibilità di spostare la propria costruzione che si trova in zona esondabile ed a rischio idrogeologico. Gli architetti, poi, tramite il loro ordine hanno già chiaramente manifestato il loro favore per il nuovo strumento, atteso che con lo stesso si promuove la riqualificazione urbanistica, paesistica e/o ambientale, anche mediante l’applicazione di nuove tecnologie per la sicurezza antisismica, l’efficienza energetica e la sostenibilità ambientale degli edifici.”

 

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