24 Novembre 2024 05:32

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24 Novembre 2024 05:32

IMPERIA. ATTENTATO SALA SCOMMESSE. A UN MESE DALL’ESPLOSIONE IL DRAMMA DEGLI SFOLLATI:”LA NOSTRA VITA ROVINATA”/L’INTERVISTA

In breve: È passato un mese dall'attentato che ha devastato una sala scommesse e danneggiato i primi piani di una palazzina in via del Collegio a Oneglia provocando la morte di due persone e Francesco Fiducia, uno degli otto inquilini sfollati, è ancora senza casa

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È passato un mese dal drammatico attentato incendiario che ha devastato una sala scommesse e danneggiato i primi piani di una palazzina in via del Collegio a Oneglia provocando la morte di due persone e Francesco Fiducia, 38 anni, uno degli otto inquilini sfollati, è ancora senza casa. Quella notte Francesco venne svegliato nel pieno della notte da un boato. Sceso in strada si trovò di fronte una scena drammatica.
“Non la dimenticherò mai. L`esplosione, il boato, il sangue, le urla. È qualcosa non che so spiegare, non sono più lo stesso e non se sarò mai più quello di prima – racconta Francesco a ImperiaPost – Lo shock è stato davvero tremendo, ho visto un ragazzo riverso a terra senza vita, un altro agonizzante, la mia macchina tutta sporca di sangue“.

Per Francesco ora è il momento di fare i conti con la dura realtà della vita quotidiana.

Lo dico con il groppo in gola. Mi hanno rovinato la vita – prosegue Francesco – Non potremo rientrare nella nostra casa per i prossimi sei mesi. In questo primo mese abbiamo dormito da amici, con bagagli e vestiti in macchina. A partire da sabato io e la mia famiglia ci trasferiremo in un appartamento a Oneglia, in affitto. Per mesi dovremo pagare l’affitto, oltre alle spese di messa in sicurezza del nostro palazzo. Si, perché l’assicurazione non sembra intenzionata ad anticipare neanche un euro e dovremo essere noi condomini a pagare. E si parla di circa 200 mila euro. E’ in corso una perizia, molto lunga e delicata, per ora dobbiamo anticipare i soldi, ma si spera il prima possibile di essere almeno parzialmente risarciti. Io resto qui a Imperia perché ho da portare avanti la mia attività (Francesco gestisce il bar Palato Fino in via Palestro, ndr), se no me ne andrei il più lontano possibile. Pochi giorni fa ho incontrato i titolari della panetteria chiusa a seguito dell’esplosione. Non sanno quando potranno riaprire la loro attività. Sono disperati. È davvero un dramma per tante persone”.

Francesco si toglie anche qualche sassolino dalle scarpe. “Non voglio accusare nessuno – conclude – però credo che ci sia stata un po’ di sottovalutazione di quello che era l’ambiente che si era creato intorno alla sala scommesse di via del Collegio. Credo che a certa gente sia stata concessa troppa libertà. Confido nella giustizia e nel lavoro del nuovo Questore a cui voglio ribadire la mia massima disponibilità. Non posso non registrare, purtroppo, l’atteggiamento delle istituzioni, dalle quali mi sono sentito davvero abbandonato. Neanche una telefonata o una visita da parte di amministratori che fino a ieri sembravano essere grandi amici e con i quali ho collaborato direttamente. Anche alcuni amici mi sono sembrati molto distanti. Per questo ho voluto uscire allo scoperto. Vorrei che la gente capisse quanto è drammatica la mia, la nostra situazione. Una vita rovinata, davvero”.

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