Nel corso della notte tra il 9 ed il 10 dicembre, i militari della Guardia di Finanza della Compagnia di Ventimiglia durante i consueti controlli svolti nella zona di confine italofrancese grazie al fiuto del “cash dog”, ovvero un giovane labrador addestrato per fiutare ed individuare le banconote, hanno scoperto un cittadino spagnolo che aveva al seguito denaro contante per circa 450.000 euro che non era stato preventivamente denunciato alle Autorità competenti.
I fatti si sono svolti presso la barriera autostradale di Ventimiglia, dove i finanzieri erano in servizio per controllare i mezzi in ingresso nel territorio italiano. Tra questi, i finanzieri decidevano di sottoporre a controllo un autobus di linea proveniente dalla Spagna e diretto in Italia, avvalendosi della collaborazione di “Bacon”, una delle prime unità cinofile appositamente addestrate dalla Guardia di Finanza per individuare grandi quantitativi di denaro, essendo la circolazione di capitali soggetta a monitoraggio.
Il controllo del vano bagagli dell’autobus nel quale erano adagiate molte valigie e pacchi di varie dimensioni effettuato con l’ausilio del “cash dog” Bacon, ha consentito dopo pochi istanti di individuare una valigia di medie dimensioni che è stata estratta per essere immediatamente ispezionata.
Dopo aver individuato il proprietario di detta valigia, è stato chiesto all’interessato se, ed eventualmente in che misura, avesse del denaro contante, ottenendo delle risposte piuttosto vaghe, fornite anche con un certo nervosismo. I finanzieri, quindi, hanno proceduto ad ispezionare il bagaglio. All’interno della valigia sono stati rinvenuti dei sacchetti di plastica contenenti circa 450.000 euro.
A questo punto i finanzieri hanno chiesto all’interessato se il trasporto di tale denaro fosse stato preventivamente dichiarato alle Autorità doganali italiane, ottenendo però una risposta negativa.
Per questa ragione, il controllo è proseguito presso gli uffici della Guardia di Finanza di Ventimiglia, dov’è stato quantificato con precisione il denaro in questione, risultato essere pari a 450.720 euro. Dunque, parte del denaro, come previsto dalla legge, è stato sequestrato dalla Guardia di Finanza (esattamente 220.360,00 euro) che lo ha poi versato su un conto corrente postale.