Oliveto (Imperia) – È stata inaugurata questa mattina alla presenza delle massime autorità civili e militari della provincia di Imperia la nuova lapide in ricordo dei Caduti della frazione di Oliveto di Imperia durante le guerre d’Abissinia (1896), prima Guerra Mondial (1915-1918), la Campagna di Russia (1942-43) e la seconda Guerra Mondiale (1942-45).
Presenti alla cerimonia anche i famigliari dei Caduti e della popolazione e della frazione.
Ad intervenire sono stati il Presidente della Provincia e il Sindaco, il Presidente della Sezione di Imperia dell’Associazione Nazionale Alpini, Vincenzo Daprelà e Don Alberto Casella. Lo scoprimento della lapide è stato effettuato dai congiunti dei Caduti a cui sono stati resi gli onori militari. Presenti le Associazioni Combattentistiche e d’Arma.
La lapide, collocata su iniziativa e a spese degli abitanti di Oliveto, è stata posta in Piazza Bernardo Berio, “a Ciassa”, principale spazio pubblico del paese. Sarà un momento fortemente ricco di significato.
Un sacrifico quello di Oliveto notevole in termini numerici: ben 10 caduti, di cui uno nella Battaglia di Adua (1896), quattro nella Grande Guerra (1915-1918), quattro nella Campagna di Russia (1942-1943) e uno durante la Resistenza (1944). Si consideri che Oliveto nel 1897 contava 320 abitanti, saliti a 370 nel 1915 e 400 circa nel 1940.
Sulla lapide il nome di Silvio Trucchi, bersagliere (caduto diciannovenne ad Adua). Accanto a lui quelli della Grande Guerra: il Caporal Maggiore della Brigata di Fanteria “Toscana” Giovanni Amoretti (deceduto a 33 anni in prigionia in Austria, il Fante Vittorio Bottino, Brigata di Fanteria “Ivrea”, morto in azione in Macedonia a 23 anni, il Fante Eugenio Beraldi della Brigata di Fanteria “Bergamo” e l’Aiutante di Sanità Paolo Folco, morti di malattia per cause di guerra rispettivamente a 20 e 24 anni. Seguiranno quelli della Campagna di Russia: il Fante Wamoes Zaffoni, della Divisione di Fanteria “Sforzesca”, caduto ventenne in azione e tre Alpini del Battaglione “Pieve di Teco”, morti durante la ritirata (il Tenente Rodolfo Beraldi, ventisettenne, e gli Alpini Paolo Berio, ventunenne e Attilio Schivo, ventisettenne). Ultimo della lista il Marinaio Rinaldo Delbecchi, imbarcato sull’Incrociatore “Duca degli Abruzzi”, che dopo l’8 settembre si unì alla Resistenza e morì fucilato dai Tedeschi a Nava all’età di 26 anni.
Un atto doveroso verso i Caduti, compiuto nel centenario della Grande Guerra, nello spirito degli abitanti che nel 1920 avevano già collocato nella Chiesa Parrocchiale di San Bernardo una Lapide ai Caduti della Grande Guerra “auspicando Pace Cristiana”.
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