23 Novembre 2024 15:03

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23 Novembre 2024 15:03

PRESENTATA IN REGIONE LA PROPOSTA DI LEGGE SULLA PARTECIPAZIONE. PASTORINO (RETE A SINISTRA):”UNA SCELTA DI RESPONSABILITÀ NEI CONFRONTI DI TUTTI I LIGURI”

In breve: Se approvato, il provvedimento introdurrà anche in Liguria l’obbligo di sviluppare processi partecipativi sulle grandi scelte che la Regione si trova ad affrontare.

gianni pasto rete a sinistra

Questa mattina, alla vigilia del voto su Piano Casa, Rete a Sinistra ha depositato la proposta di legge “Informazione e partecipazione nel governo del territorio”: la famosa “Legge sulla Partecipazione”, grande e colpevole lacuna dell’attuale sistema legislativo regionale, già annunciata nella scorsa campagna elettorale.

Se approvato, il provvedimento introdurrà anche in Liguria l’obbligo di sviluppare processi partecipativi sulle grandi scelte che la Regione si trova ad affrontare. Non è casuale la scelta di presentarla ora: «Oggi più che mai si sente la necessità di confronto, alla luce del sole, su tutto ciò che riguarda gli atti di governo del territorio – dichiara il consigliere Gianni Pastorino –. Per questo la nostra proposta di legge obbliga allo svolgimento di dibattito pubblico, come atto preliminare alla realizzazione di grandi opere e interventi».

Nel disegno di Rete a Sinistra non solo parole che servirebbero soltanto a differire le scelte. Ma un vero atto di responsabilità nei confronti della cittadinanza, per imporre alla politica un riavvicinamento a quelle istanze legittime dei territori, così spesso ignorate da chi governa.

«Il nostro principio è semplice: basta con le decisioni prese sulla testa delle persone, senza neanche consultarle – spiega Pastorino -. Il sistema proposto da noi, da un lato è attento e rispettoso della volontà diffusa di partecipare alle trasformazioni della nostra regione; dall’altro, però, detta tempi certi e procedute rigorose entro i quali deve svolgersi la consultazione».

Nessun prolungamento dei tempi, ma piuttosto scelte davvero condivise, ispirate ai principi di trasparenza, imparzialità e laicità di fronte a tutte le opzioni. «Inclusa “l’opzione zero” – sottolinea Pastorino -; il soggetto attuatore dovrà rendere conto pubblicamente delle sue scelte rispetto agli esiti del dibattito, e sarà obbligato a modificare il progetto, o anche a non realizzarlo, in presenza di indicazioni assunte con largo consenso».

 

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