28 Dicembre 2024 20:08

28 Dicembre 2024 20:08

IMPERIA. ESTORSIONE AI DANNI DI IMPRENDITORI EDILI, SPACCIO DI DROGA E TRUFFE ALL’INPS. UN ARRESTO DELLA SQUADRA MOBILE/L’OPERAZIONE PARTITA A BARI

In breve: Nelle prime ore di stamane, in un piccolo centro sulle alture di Ventimiglia, le Squadre Mobili di Imperia e Bari hanno arrestato Cosimo ZONNO, detto “Cosimino Fusc’ Fusc’”, capo indiscusso della struttura associativa criminale organizzata...

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Nelle prime ore di stamane, in un piccolo centro sulle alture di Ventimiglia, le Squadre Mobili di Imperia e Bari hanno arrestato Cosimo ZONNO, detto “Cosimino Fusc’ Fusc’”, capo indiscusso della struttura associativa criminale organizzata, con base operativa nel comune di Toritto (BA).

L’operazione della Polizia di Stato ha interessato anche le province di Bari, Foggia e Brindisi ed ha permesso di eseguire un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Bari, su richiesta della locale D.D.A., nei confronti di 36 persone (21 in carcere, 10 agli arresti domiciliari e 5 con l’obbligo di presentazione alla PG), ritenute responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere, estorsione, detenzione e porto di arma comune da sparo, evasione dagli arresti domiciliari, associazione per delinquere finalizzata al traffico ed alla commercializzazione di sostanze stupefacenti, falsità ideologica per induzione commessa da pubblico ufficiale, falsa perizia, truffa ai danni dell’I.N.P.S., violazione della sorveglianza speciale di p.s., associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento e allo sfruttamento della prostituzione.

L’attività investigativa, avviata dalla Squadra Mobile di Bari nel marzo del 2012, a seguito di un attentato incendiario verificatosi nel quartiere Poggiofranco di Bari ai danni di un esercizio commerciale operante nel settore della ristorazione, ha consentito di documentare l’attività criminale di un sodalizio operativo nel comune di Triggiano (BA), dedito alla commissione di estorsioni ai danni di imprenditori edili.

Nel medesimo contesto, sono emerse le responsabilità dei predetti associati, nonché di esponenti del clan “Anemolo”, nella commissione di reati inerenti la commercializzazione di sostanze stupefacenti, fornite dal sodalizio riconducibile a Cosimo ZONNO.

L’uomo, ritenuto l’elemento apicale dell’omonimo clan, da alcuni mesi era sottoposto al regime degli arresti domiciliari in questa provincia con dispositivo del braccialetto elettronico perché indagato per gli stessi reati in altro procedimento. Durante le indagini erano già arrestate in flagranza di reato 3 persone e sequestrati 5,100 kg. di hashish, 1 kg. di marijuana e 100 grammi di cocaina.

Le attività investigative, focalizzate proprio sulla struttura associativa diretta da Cosimo ZONNO, hanno permesso di acquisire convergenti e univoci elementi di responsabilità a carico di un gruppo criminale organizzato, con base operativa nel comune di Toritto (BA). È stata, quindi, accertata l’esistenza di un’associazione finalizzata al traffico ed alla commercializzazione di sostanze stupefacenti e, a riscontro delle intuizioni investigative, dal febbraio all’aprile 2013 sono stati eseguiti 7 arresti in flagranza di reato e sono stati sequestrati complessivamente 47,543 kg. di hashish, 8,579 kg. di marijuana, 4,193 kg. di cocaina e 1,463 kg. di eroina.

Il gruppo criminale si riforniva di significativi quantitativi di sostanze stupefacenti da soggetti riconducibili al clan “Palermiti” operante al quartiere Japigia di Bari e da cittadini albanesi, rivendendola, successivamente, a trafficanti attivi nella provincia di Bari, nonché provenienti dalla provincia di Foggia, dalla Basilicata e dalla Calabria.

È stata accertata, altresì, l’esistenza di un associazione per delinquere finalizzata allo sfruttamento e al favoreggiamento della prostituzione gestito da cittadini rumeni. Infine, con riguardo ai delitti di falso sopra indicati, è stato possibile ricostruire quella che, allo stato, appare una sistematica truffa ai danni dell’INPS a fronte di false patologie, tali da incidere anche sul regime cautelare di uno degli indagati.

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