2 Novembre 2024 19:14

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2 Novembre 2024 19:14

IMPERIA. IL CONSIGLIO COMUNALE DICE SÌ AL BIODIGESTORE DEI RIFIUTI A TAGGIA. DOPPIA “SPACCATURA” NELL’OPPOSIZIONE/ECCO COSA È SUCCESSO

In breve: Il consiglio comunale di Imperia ha detto sì alla realizzazione del biodigestore dei rifiuti in regione Colli, nel Comune di Taggia. L'approvazione della pratica, presentata dal Sindaco Carlo Capacci, è arrivata con il voto favorevole di...
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Il consiglio comunale di Imperia ha detto sì alla realizzazione del biodigestore dei rifiuti in regione Colli, nel Comune di Taggia. L’approvazione della pratica, presentata dal Sindaco Carlo Capacci, è arrivata con il voto favorevole di Forza Italia, Imperia Riparte, Fratelli d’Italia, Imperia Cambia, Azione Civica, Partito Democratico e Imperia di Tutti e Imperia per Tutti.
Al limite dell’assurdo la situazione in casa Movimento Cinque Stelle. Il capogruppo Antonio Russo ha espresso voto favorevole, mentre la consigliera Cara Glorio, tra le principali oppositrici del Lotto 6 e del Biodigestore, insieme al Comitato Ambiente e Salute (oggi presente in Consiglio con una delegazione), ha espresso voto negativo, contestando duramente il progetto.
Situazione simile anche nel gruppo Imperia Bene Comune. In questo caso si tratta di una prima volta. In realtà ufficialmente non c’è stato un voto difforme, in quanto Gianfranco Grosso non ha partecipato alla votazione. Il motivo? Grosso è un funzionario del settore ambiente della Provincia, dunque direttamente coinvolto nella realizzazione del biodigestore. Nonostante non abbia preso parte alla votazione, il capogruppo di Imperia Bene Comune ha comunque voluto spiegare e difendere il progetto di realizzazione del biodigestore. Ha invece duramente contestato il progetto e espresso voto negativo il collega Mauro Servalli.
CARLO CAPACCI
Io sono assolutamente a favore di un mondo green, però per arrivare lì ci vuole tempo. Per arrivare al rifiuti zero ci vuole un percorso. Un percorso programmato così come fatto dalla Provincia di Imperia negli anni passati. Io penso che per principio di continuità amministrativa sia giusto portare avanti questo percorso. Esiste un programma portato avanti dall’ente Provincia e elaborato da tecnici e amministratori. Un programma che metterà fine al problema del ciclo dei rifiuti su tutto il territorio con la costruzione del biodigestore. Biodigestore che da un lato seleziona in maniera automatica il rifiuto indifferenziato da avviare al riciclo e dall’altro tratta l’organico trasformandolo in compost. Con il biodigestore finirà l’era delle discariche di rifiuti. Si metterà fine al trasporto dei rifiuti fuori regione che portava a un costo maggiorato per i cittadini di Imperia. Tale impianto non può essere un alibi per non fare la raccolta differenziata in città. Chi dice che i comuni non faranno la raccolta differenziata per la presenza del biodigestore dice una cavolata. Il Comune di Taggia vuole cambiare strategia e creare una società in house tra comuni che si progetti l’impianto. In questo modo si supererebbe il project financing promosso dal soggetto privato, Idroedil. Se si seguisse l’idea del Comune di Taggia, però, si andrebbe troppo in là con i tempi, il lotto 5 sarebbe saturo e si dovrebbero portare ancora per molto tempo i rifiuti fuori regione”.
CARA GLORIO
Il progetto del biodigestore è sovradimensionato e carissimo. Il Project financing è una truffa. Il biodigestore produrrà 50 mila tonnellate di fumi inquinanti che i cittadini della provincia saranno costretti a respirare. Il Sindaco si dovrebbe vergognare. Ogni opera pubblica dovrebbe essere sottoposta al parere vincolante dei residenti. Voi dovreste amministrare nel loro interesse e non nel vostro. È interesse di ogni cittadino vivere in un ambiente sano dove non ci si ammali di cancro per una discarica. O lei, Sindaco, non è competente nel valutare i rischi di questo impianto, oppure se è competente, è complice. Prima di un’opera del genere dovrebbe essere indetto un referendum provinciale. Diciamo si al compostaggio aerobico diffuso che produce compost di qualità da destinare poi ai campi agricoli. Sì al programma rifiuti zero. Più si ricicla e meno si paga”.
GIANFRANCO GROSSO
Non è vero che con il biodigestore non si favorisce la raccolta differenziata. Se vogliamo aumentare la percentuale di raccolta differenziata in questa provincia dobbiamo lavorare molto sull’organico. Il biodigestore lo lavorerebbe a 80 euro lordi, invece che a 115 euro lordi come allo stato attuale. Oggi noi smaltiamo a una tariffa di 180 euro lordi, con il biodigestore smaltiremo a una tariffa pari a 155-160 euro lordi. Sarebbe un grosso risparmio per i cittadini di Imperia. Non è vero che il biodigestore inquina, non inquina più delle nostre auto e garantirebbe una soluzione definitiva al problema dei rifiuti in provincia di Imperia. Bloccare questo progetto rischia seriamente di mandare in tilt il futuro della raccolta rifiuti, con il rischio concreto che alla fine ci si trovi con un inceneritore in casa, invece che con un biodigestore“.
MAURO SERVALLI
Questo impianto è sovradimensionato. Ad oggi la produzione totale di rifiuti è di 136 mila tonnellate l’anno. Con questo impianto si scommette che non ci sarà una diminuzione del numero totale di tonnellate di rifiuti. Il rischio è quello di disincentivare il porta a porta, oltre a quello di farsi arrivare dei rifiuti da fuori regione per mantenere il livello minimo dell’impianto. Il ricorso al project financing è una dimostrazione di debolezza dell’ente pubblico verso il privato. La Provincia è stata presa alla gola dal privato a causa della politica scellerata sui rifiuti portata avanti dal centrodestra per tanti anni. La Provincia legata si è legata mani e piedi a un socio privato che esercita il monopolio in questa provincia. Non esiste alcun rischio d’impresa per il privato in questa operazione. Con le modalità di compensazione individuate, in caso di minore conferimento di rifiuti il socio privato non rischia niente, in quanto garantito dagli aggiustamenti della parte pubblica. Proprio per questo motivo sorgono anche dei dubbi sulla legittimità del progetto. Noi crediamo che nella gestione di servizi con tale importanza pubblica, la gestione pubblica vada sempre preferita a quella privata. Questo è un progetto ventennale enorme, affidato al privato. E chi dovrebbe controllare? La Provincia? Non sappiamo neanche se ci sarà domani e le affidiamo un incarico di controllo così importante? È un azzardo grosso. Non abbiamo un giudizio positivo su questa opera”.

 

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