23 Novembre 2024 19:16

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23 Novembre 2024 19:16

IMPERIA. VIGILESSA ACCUSATA DI TRUFFA. INCONTRO IN COMUNE CON L’AVVOCATO:”HO FATTO SPORT MENTRE ERO IN MALATTIA PERCHÈ…” / ECCO LA TESI DIFENSIVA

In breve: Un colloquio per chiarire la propria posizione in merito agli episodi contestati che potrebbero costarle il posto di lavoro.

vigilessa imperia

Adriana Fausto, la vigilessa del Comando di Polizia Municipale accusata di truffa aggravata ai danni dello Stato per aver partecipato a gare di atletica mentre era in malattia, si è presentata questa mattina, accompagnata dall’avvocato Roberto Trevia, davanti al dirigente del personale del Comune di Imperia Maria Teresa Anfossi per esporre la propria versione dei fatti. Un colloquio per chiarire la propria posizione in merito agli episodi contestati che potrebbero costarle il posto di lavoro. L’avvocato Trevia ha spiegato che la sua assistita è stata sottoposta ad una perizia medico legale che ha evidenziato una patologia diversa da quella per cui la donna era in malattia.

Secondo la tesi difensiva, la “vigilessa soffrirebbe da tempo di forti stati d’ansia, tesi suffragata anche da alcuni certificati medici del pronto soccorso dell’ospedale di Imperia, e perciò avrebbe iniziato a praticare sport a fine terapeutico. L’attività sportiva, praticata sempre rispettando le fasce orarie consentite senza mai violare la Legge e tantomeno il contratto collettivo, avrebbe aiutato la donna a combattere tale malessere”. La donna dovrà comparire il prossimo 13 gennaio davanti alla commissione disciplinare che dovrà pronunciarsi sul caso.

Nel dettaglio, sono due i fatti contestati all’agenteDue gare di atletica disputate quando la vigilessa era in malattia. In entrambi in casi le gare sarebbero state disputate, in serata, dopo le ore 18Nel primo caso la vigilessa sarebbe rientrata a lavorare il giorno seguente, nel secondo caso il giorno seguente avrebbe iniziato un periodo di aspettativa.

Sul versante del processo penale la donna è stata rinviata a giudizio su richiesta del Pubblico Ministero Alessandro Bogliolo. Il magistrato ha chiesto il processo immediato in quanto ritenute evidenti le prove di colpevolezza. L’agente si era avvalsa della facoltà di non rispondere in sede di interrogatorio davanti al Pubblico Ministero.

 

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