La giunta Toti cancella il finanziamento per il nuovo tratto di Area 24, la Pista ciclabile del Parco costiero Riviera dei Fiori, realizzata lungo la vecchia linea ferroviaria.
A lanciare l’allarme sono la capogruppo del Partito Democratico in Consiglio regionale Raffaella Paita e il consigliere regionale del Pd Giovanni Barbagallo.
“Nel programma dei fondi Fas della Giunta precedente – spiegano i due esponenti del Partito Democratico – era previsto uno stanziamento di 5 milioni di euro per trasformare la strada incompiuta esistente fra Diano Marina e Imperia nel primo tratto della prosecuzione di Area 24, in attesa di poter disporre poi del sedime dismesso della ferrovia che, in questa tratta (corrispondente a capo Berta) corre in una lunga galleria, poco adatta per l’uso ciclistico”.
Il finanziamento, però, denunciano Paita e Barbagallo “è stato totalmente cancellato con la riprogrammazione approvata dalla Giunta Toti, in ragione dell’avvicinarsi delle scadenze dei Fas, ma anche perché il mutuo integrativo già approvato è stato in parte ridotto e in parte dirottato”.
E così, spiegano ancora i due consiglieri del Pd, “la prospettiva di proseguire la pista ciclabile costiera è stata rinviata a data da destinarsi, dato che non sono state mantenute neppure le risorse per la progettazione, ma soltanto quelle per la realizzazione del condotto fognario di collegamento fra la rete del golfo dianese e il depuratore di Imperia”.
A questo punto, quindi, “per riprendere i lavori è necessario ripartire dalla progettazione della prosecuzione della pista ciclabile – proseguono Paita e Berbagallo – che però ora è opportuno sviluppare integralmente, da San Lorenzo al Mare ad Andora, considerato che il raddoppio della ferrovia è praticamente completato e che la vecchia linea verrà dismessa la prossima estate”.
Il problema, però, rilevano i due consiglieri del Pd, è che, in questo senso, “non è stato fatto ancora nulla: né la progettazione, né il contratto con il gruppo Fs per l’acquisizione delle aree e neppure i necessari accordi con i Comuni interessati (San Lorenzo, Imperia, Diano Marina, San Bartolomeo, Cervo e Andora)”. Il rischio – a questo punto molto elevato – concludono Paita e Barbagallo “è che la ferrovia dismessa resti tale per 10 o 20 anni, com’era successo per il tratto oggi trasformato”.