Imperia. Antonello Ranise (FI) interviene in merito al “Piano Casa”, recentemente approvato dalla Giunta Regionale, condividendone la logica e gli obiettivi.
“Nel leggere alcune dichiarazioni della sinistra sul Piano Casa, appena approvato dalla Giunta Regionale, c’è da rimanere più che perplessi. Non mi riferisco alla sinistra più radicale, che perlomeno dimostra coerenza, ma al PD, specie nella sua componente “Paitiana”, che sembra aver preso di mira uno strumento di lavoro equilibrato, sostenibile e quanto mai necessario se non addirittura urgente, oltretutto condiviso, si badi bene, dalla maggior parte dei tecnici del settore, anche di sinistra che, magari con forte imbarazzo, pubblicamente sostengono una cosa, e nel privato ne pensano un’altra..
Ora, detto che la precedente giunta di sinistra ha pochissima credibilità in tema di ambiente (vedi lo sfascio delle infrastrutture genovesi, i disastri dell’alluvione etc.). credo che il punto cruciale stia proprio nel bisogno di creare lavoro. Non “fame di cemento, ma fame di lavoro”, come correttamente ha sostenuto un’importante sigla sindacale. Al momento vi sono più di 4.000 edili disoccupati in Liguria, molti non cercano nemmeno più lavoro, e non è certo di parole che hanno disperatamente bisogno.
Men che meno hanno bisogno di vecchie ideologie o di posizioni preconcette. Serviva uno strumento in grado di rimodulare l’edilizia senza lasciare spazio a una cementificazione selvaggia. Nuove tecnologie e regole di eco-compatibilità impongono un approccio innovativo, e se non lo si comprende, si resta prigionieri del più sterile immobilismo. S
aranno soprattutto le piccole imprese, quelle che hanno più bisogno di ossigeno, a beneficiare di tale provvedimento, anche con i piccoli interventi che possono sbloccare l’economia locale. Nel dettaglio, e a scanso di equivoci, ricordo che i Comuni manterranno un ruolo sia di controllo che di programmazione sul territorio e quanto detto di diverso è completamente falso. L’assessore Scajola, ha condiviso la legge organizzando più di dieci incontri in diverse località della Liguria, dove sono emersi modifiche e suggerimenti in gran parte accolti. Tutto poi è perfettibile, ma certamente non è corretto bollare uno strumento di grande utilità e buon senso, come la premessa di una cementificazione incontrollata, che viceversa è proprio ciò che si vuol scongiurare”.