23 Novembre 2024 15:11

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23 Novembre 2024 15:11

LIGURIA. PAITA (PD) STILA UN BILANCIO SUI PRIMI SETTE MESI DELLA GIUNTA TOTI:”INDIMENTICABILI, PIÙ TASSE, PIÙ CEMENTO E…” /I DETTAGLI

In breve: "Poche idee e soprattutto più tasse per tutti, aumento dei costi della politica e cementificazione senza regole”. E’ questo, in sintesi, il bilancio del Gruppo del Partito Democratico in Regione Liguria dei primi sette mesi della giunta Toti.

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“Poche idee e soprattutto più tasse per tutti, aumento dei costi della politica e cementificazione senza regole”. E’ questo, in sintesi, il bilancio del Gruppo del Partito Democratico in Regione Liguria dei primi sette mesi della giunta Toti.

Partiamo dalle tasse. “Invece di tagliarle, come aveva promesso in campagna elettorale – dice il capogruppo del Pd Raffaella Paita Toti ha deciso di alzarle. L’irpef regionale, che dal prossimo anno verrà pagata da circa 350 mila liguri in più (visto che la soglia è passata da 28 mila euro annui a 15 mila), costerà alle tasche dei cittadini circa 100 euro ciascuno, a cui si dovranno poi sommare gli effetti, ancora difficili da quantificare, della salata tassa-Giampedrone sui rifiuti. La giunta infatti ha deciso di multare i Comuni che non raggiungeranno, in materia di riciclo, le percentuali fissate dalla nuova legge approvata dalla maggioranza. E visto che si tratta di parametri altissimi la sanzione è sicura; e così anche la Tari aumenterà”.

Sul fronte dei costi della politica, continua Paita, “oltre a chiamare manager da fuori regione come per Filse, i direttori sanitari, il direttore generale della Regione e il capo di gabinetto (evidentemente il governatore pensa che i liguri non abbiano le capacità necessarie), Toti ha anche stipulato, da quando è stato eletto, 21 contratti di consulenza, tra cui quello con l’ex segretaria milanese di Emilio Fede per un valore di 140 mila euro all’anno”.

Paita punta il dito anche contro le dimissioni, da consiglieri, di due assessori eletti nel listino del presidente (e quindi con il conseguente ingresso in Consiglio regionale di due nuovi consiglieri) per non parlare poi della scelta della giunta di mantenere la sede di piazza De Ferrari. “L’affitto costa circa 1,5 milioni di euro all’anno – chiarisce la capogruppo Pd – nonostante la giunta precedente avesse acquistato la seconda torre di via Fieschi (via Fieschi 17) con l’obiettivo di trasferire lì, entro i prossimi due anni, tutti gli uffici distaccati per risparmiare sugli affitti”.

Tra le altre ‘perle’ di questi primi sette mesi poi non si può dimenticare l’approvazione del Piano Casa Toti-Scajola, che, spiega Paita “rende permanente una misura straordinaria come questa e inverte la rotta che la Liguria aveva intrapreso negli ultimi anni, aumentando il cemento, premiando chi aveva usufruito del condono e consentendo ampliamenti fino al 60% nell’entroterra: nei fatti una nuova rapallizzazione”.

Ultimo, in ordine di tempo, infine il capitolo dei trasporti. “Anche in questo caso la mano di Toti si è vista sin da subito – conclude Paita – Non solo il suo assessore Berrino è riuscito a concordare con le Ferrovie un orario invernale capace di scontentare tutti i pendolari liguri, ma anche il treno promesso da Toti che avrebbe dovuto collegare Genova a Milano in un’ora si è rivelato un flop: il viaggio inaugurale di ieri ha dimostrato che ci mette un’ora e mezza, quanto un Intercity normale. Sette mesi indimenticabili!”

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