25 Dicembre 2024 17:51

25 Dicembre 2024 17:51

IMPERIA. STOP DI 15 GIORNI ALLA DISCOTECA “POP VINTAGE” PER UNA RISSA. IL SILB:”GLI IMPRENDITORI VANNO AIUTATI, NON COLPEVOLIZZATI”

In breve: "La sicurezza all’interno dei locali da ballo è fondamentale – dichiara Maurizio Pasca, presidente nazionale SILB -, non solo per gli avventori ma per gli stessi imprenditori titolari e gestori delle attività, che spesso si trovano a combattere con situazioni spiacevoli..."

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L’ordinanza con cui la questura di Imperia ha chiuso, fino al 7 gennaio prossimo, la discoteca Pop Vintage di Diano San Pietro, in seguito a una rissa nella notte tra il 18 e il 19 dicembre scorsi, porta alla ribalta la necessità di una modifica all’art.100 del TULPS, da tempo al centro di una vera e propria battaglia avviata su tutto il territorio nazionale dal SILB, Associazione Italiana Imprese Intrattenimento Ballo e Spettacolo.

“La sicurezza all’interno dei locali da ballo è fondamentale – dichiara Maurizio Pasca, presidente nazionale SILB, non solo per gli avventori ma per gli stessi imprenditori titolari e gestori delle attività, che spesso si trovano a combattere con situazioni spiacevoli come quella verificatasi nel locale di Diano San Pietro e mettono in atto tutti i provvedimenti possibili, in primis il ricorso alla vigilanza privata, per lavorare in maniera serena.

Nel rispetto dell’attività delle forze dell’ordine e delle autorità competenti, sull’intero territorio nazionale, si chiede ancora una volta e a voce ferma, la rimodulazione dell’art. 100 Tulps in presenza di una responsabilità oggettiva da parte del gestore del locale.

Il SILB aveva già chiesto direttamente al ministro Angelino Alfano, la scorsa estate, di rimettere mano all’art 100 del TULPS, Regio decreto del 18 giugno 1931, decisamente datato e non in linea con l’evoluzione del mondo del divertimento.

Quell’articolo recita: “Oltre i casi indicati dalla legge, il Questore può sospendere la licenza di un esercizio nel quale siano avvenuti tumulti o gravi disordini, o che sia abituale ritrovo di persone pregiudicate o pericolose o che, comunque, costituisca un pericolo per l’ordine pubblico, per la moralità pubblica e il buon costume o per la sicurezza dei cittadini. Qualora si ripetano i fatti che hanno determinata la sospensione, la licenza può essere revocata”.

Il SILB chiede anche che, laddove non ci sia una responsabilità da parte del gestore ma una sua attiva collaborazione, non venga disposta la chiusura del locale in quanto anch’esso vittima di tali fatti.

Un tale atteggiamento favorirebbe una più assidua collaborazione tra gestori e forze dell’ordine per un divertimento sempre più sicuro che è il primo obiettivo del SILB e dei suoi associati.

C.S.

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