Imperia. Un nostro lettore, S.V., interviene con una lettera, in merito alla decisione dell’amministrazione comunale, su richiesta di alcuni commercianti, di rendere pedonale Via Cascione , a Porto Maurizio, discussa ieri sera in comune.
“Ieri sera ho presenziato alla discussione in comune contro l’isola pedonale di Via Cascione e siccome gli animi erano molto accesi non ho potuto esporre il mio pensiero. Ricordo che nel 2010 vi era stata una situazione simile per lo spostamento del mercato del giovedì in Via Cascione con una guerra da parte dei commercianti e degli ambulanti nei confronti dell’amministrazione dell’epoca.
A sentire dire ieri sera gli ambulanti non vogliono aspettare i lavori della ristrutturazione di Via Cascione perchè saranno costretti a tornare in Piazza Duomo, da dove però nel 2010 non volevo andare via. Come questa vi sono molte storie vedi Via XX settembre, Piazza San Giovanni, Via dell’ospedale.
Il tratto di via interessato alla pedonalizzazione ha 34 posti auto e credo sia molto improbabile che questi pochi parcheggi portino così tanto lavoro ai negozi limitrofi. Facendo una piccola indagine di mercato si può facilmente notare in quanti in realtà parcheggiano nelle vie limitrofe e si allungano verso i negozi di interesse passando così di fronte a più attività che potrebbero attirare eventuali altri profitti.
Inoltre chiedendo al turista che passeggia a Porto Maurizio, si perchè noi dovremmo essere una città turistica, la maggior parte di di essi sperano nella pedonalizzazione. Purtroppo i commercianti pensano in maniera egoistica, ieri ho sentito urlare persone di quanto la loro attività stesse andando bene, sono contento di questo, ma vedere gli stessi contrari al cambiamento per paura che questo possa incidere sui loro profitti è veramente poco imprenditoriale.
Partire con un’idea di non cambiare le cose senza porsi domande sul benessere del borgo e senza fare un reale studio di mercato che dimostra come in ogni centro pedonale vi sia un aumento dei profitti è una visione, di chi pensa solo al proprio giardino, limitata e fomentata dalla paura.
Ho un attività da anni e penso che la posizione conti ma il lavorare bene ed un sorriso (in liguria merce rara) conti molto di più. Vivo Via Cascione ogni giorno ed incontro in continuazione clienti residenti o turisti con i quali parlo e chiedo il loro parere nonostante le due chiacchiere su un piccolo marciapiede porta sempre a dover fare attenzione ai passanti ed alle auto. Molte famiglie non vogliono passeggiare in Via Cascione per evitare lo stress di stare attenti ai bambini in continuazione. Non posso io da negoziante decidere per il futuro della nostra città e di chi verrà, i primi sono i nostri clienti. Non sempre cambiare equivale a migliorare, ma per migliorare bisogna cambiare”.