“L’assessore Giampedrone poteva evitare di effettuare questa visita al cantiere del lotto 6 se era per fare dichiarazioni assolutamente scontate e tautologiche” Queste le parole del Movimento 5 Stelle a seguito del sopralluogo dell’assessore regionale alla Protezione Civile, Giacomo Giampedrone , alla discarica di Collette Ozotto. Giapedrone dichiarò che:
“Il Lotto 6 è imprescindibile, così come il ‘Biodigestore’ di Colli, fermo restando che sono contrario ai ‘buchi’ per l’immondizia e che bisogna lavorare duramente per raggiungere percentuali elevate di raccolta differenziata”.
I pentastellati affermano: “Ci mancherebbe che l’Assessore fosse a favore dei buchi dove “ficcare” i rifiuti o alla raccolta differenziata, violerebbe obblighi di legge.
L’Assessore confonde (volutamente?) i compiti di programmazione e pianificazione strategica della Regione con il tema in oggetto e per il quale era stato invitato dai cittadini a visitare il cantiere. Il tema come è noto è il seguente: “è stata svolta una corretta istruttoria per autorizzare questo nuovo progetto di discarica?”
Questa era la domanda a cui avrebbe dovuto rispondere l’Assessore senza avventurarsi in disquisizioni di tipo strategico non richieste da nessuno.
Come è noto non è competenza della Regione, ma delle Province, decidere la localizzazione dei singoli impianti.
I compiti della Regione sono quelli di fissare i criteri di localizzazione a livello di pianificazione regionale. È ovvio per chiunque abbia un minimo di conoscenza delle procedure relative a questi strumenti di pianificazione che avviare una revisione di questi piani richiederebbe un tempo talmente eccessivo che lo renderebbe inutile ai fini della vertenza sul Lotto 6 e soprattutto della risposta alla domanda sopra riportata.
In realtà la Regione ha un potere da esercitare immediatamente se l’Assessore fosse coerente con quanto dichiarato in una lettera da lui sottoscritta non cento anni fa ma lo scorso 8 settembre dove affermava: “A fronte di questo stato di fatto, la scelta di realizzare la discarica del lotto 6, sia pure dotata di tutte le necessarie garanzie prestazionali a tutela dell’ambiente, in funzione transitoria rispetto ai tempi necessari per la costruzione del polo di Colli, inizialmente sostenibile, ha, nel corso del tempo, visto ridimensionata la propria ragione d’essere”
Ecco a fronte di questa dichiarazione viene in gioco la competenza specifica della Regione in materia di procedura di Valutazione di Impatto Ambientale. È stata la VIA che ha dato il primo via libera al cantiere.
Una VIA sicuramente non completa e comunque superata come afferma sostanzialmente l’Assessore nelle lettera dello scorso settembre. Infatti è la VIA che decide la sostenibilità della localizzazione di una discarica, e la VIA è di competenza regionale.
Nella interrogazione presentata in Consiglio regionale dal M5S venivano sollevate una serie di pesanti lacune istruttorie della procedura che portò al giudizio positivo di VIA da parte della Regione. In quella sede l’Assessore si era riservato di valutare queste lacune istruttorie con gli uffici regionali competenti.
Ebbene ci aspettavamo che l’Assessore nella sua visita desse finalmente risposta puntuale a quanto sollevato in quella interrogazione: esistono o no quelle lacune istruttorie?
Perché se esistono non c’è pianificazione regionale o provinciale che tenga, la Regione dovrebbe avviare la riapertura del procedimento di VIA, competenza che rientra legittimamente nei suoi poteri.
Su questo l’Assessore non ha proferito parola, rendendo la sua visita poco più di una gita fuori porta condita da affermazioni da uomo della strada: non vogliamo i buchi, vogliamo la raccolta differenziata etc. etc.
Non solo ma l’Assessore ha pure affermato: “Il ‘Lotto 6’ deve essere funzionale per garantire tutti gli aspetti di sanità pubblica, che sono ‘sopra’ tutto il resto…”.
Il M5S afferma: “Qui l’Assessore ha sconfinato in competenze non sue peraltro con affermazioni che dimostrano come conosca pochissimo l’iter di autorizzazione a questo progetto.
Infatti, come i cittadini contrari alla nuova discarica hanno dimostrato in numerosi atti, l’aspetto sanitario nella autorizzazione a questa discarica è stato completamente rimosso.
Questo aspetto era soprattutto competenza dei due Sindaci territorialmente competenti che attraverso una valutazione di impatto sanitario avrebbero dovuto produrre una serie di prescrizioni di prevenzione per la salute dei cittadini residenti nella zona. Questo era ed è un obbligo di legge totalmente evaso dai due Sindaci, interno alla procedura di Autorizzazione Integrata Ambientale di competenza della Provincia.
Insomma l’Assessore Giampedrone è venuto a visitare questo impianto a spese della Regione per fare affermazioni: scontate, confuse sotto il profilo tecnico e della conoscenza della istruttoria autorizzatoria di questo progetto, di rimozione delle reali competenze della Regione.
Francamente poteva tranquillamente evitare di venire, i cittadini avevano bisogno di risposte e di assicurazione sulla tutela della loro salute. Queste riposte continuano a non arrivare ed il cantiere continua a lavorare”.