La querelle tra il capogruppo del Movimento Cinque Stelle in consiglio comunale a Imperia Antonio Russo e il capogruppo del M5S in Regione Liguria Alice Salvatore finirà in Tribunale. La Salvatore, infatti, ha querelato Russo per alcune sue dichiarazioni, risalenti all’aprile dello scorso anno, per mezzo delle quali il capogruppo grillino imperiese aveva chiesto il ritiro della candidatura alle regionali del pentastellato Daniele Comandini “poiché il suo nome è ormai legato a quello di Carmine Mafodda, rampollo della tristemente nota famiglia mafiosa dei Mafodda”.
Russo aveva chiesto il ritiro della candidatura di Comandini “per evitare il generarsi e svilupparsi di false ombre di connivenza tra il nostro Movimento e elementi mafiosi; si deve evitare che si insinuino sospetti di voto di scambio tra il mondo della malavita e i nostri candidati”. Dichiarazioni forti, soprattutto per quel che concerne “il voto di scambio” che hanno portato Alice Salvatore, leader del movimento in Liguria, a querelare Russo.
In un post correlato a un articolo del nostro giornale, questa mattina Russo ha reso nota la querela della Salvatore, chiedendo anche in aiuto economico per sostenere la causa in tribunale. Lo stesso Russo, inoltre, ha paragonato la vicenda relativa alla regionali liguri a quella di Quarto, finita in questi giorni su tutte le prime pagine dei giornali per alcune intercettazioni che avrebbero rivelato come la vittoria del Sindaco grillino Rosa Capuozzo sarebbe stata in qualche modo favorita anche dai voti della Camorra.
IL POST DI RUSSO
“Il problema di Quarto non è nato adesso, il problema di Quarto è nato quando qualcuno ha avvallato le candidature a Quarto. Non posso pensare che nessuno conoscesse la storia del territorio, se cosi fosse si è errato due volte Oppure debbo credere che c’era chi sapeva ( e ne sono certo al 100%) ed ha taciuto per paura o per connivenza/convenienza? (fate voi). La scelta del M5S di Imperia è stata ben diversa, abbiamo deciso di denunciare ben sapendo quello che ci aspettava e che puntualmente è capitato (al sottoscritto in particolare)
Una campagna di odio e infamità avvallata da alcuni personaggetti abbagliati dalle prebende in arrivo,10/15.000 euri al mese garantiti per 5 anni fanno gola lo capisco, quello che non capisco però è perchè due noti esponenti del direttorio,del mio M5S, abbiano sentito la necessità di gridare, uno “io sto con Franco” e l’altro “io sto con Carmine” Tralascio per carità di patria la personagetta della lanterna che in un impeto di onnipotenza bestemmia accomunando Carmine Mafodda a Peppino Impastato perchè non vorrei appesantire il già corposo carico di denuncia cui sono stato fatto oggetto in quel di Genova .
A breve, credo, sarò chiamato a difendermi in tribunale, a Genova, dalle accuse che mi sono state rivolte per le mie posizioni assunte durante e dopo la campagna elettorale delle Regionali 2015. Confido nel vostro buon cuore per un aiuto almeno economico da parte vostra non riuscendo a competere con l’enorme disponibilità finanziaria di chi mi accusa (anche se ricordo che sempre soldi dei cittadini sono, quindi anche miei).
Per intanto e solo per rinfrescare la memoria di qualcuno, ripubblico il comunicato del M5S di Imperia sulla vicenda candidature regionali 2015 per fare capire quello che andava fatto e che per tanti motivi non si è avuto il coraggio di fare. Forse oggi a Quarto avremmo avuto un’espulso in più, ma nessuna macchia avrebbe sporcato il M5S”.