“La Regione salvi lo stabilimento Agnesi di Imperia, il suo marchio, la sua storia, i lavoratori e le loro famiglie. E, in caso di eventuale ricollocazione, garantisca che la Liguria non perda una delle sue realtà produttive più importanti e di qualità”.
Lo ha chiesto Alice Salvatore, portavoce del MoVimento 5 Stelle in Regione Liguria, con un’interrogazione all’assessore allo Sviluppo Economico Edoardo Rixi, per conoscere cosa intende fare la Giunta Toti per la tutela di un marchio storico imperiese e non solo, ma anche il destino dei 150 lavoratori coinvolti.
La risposta? Evasiva, insoddisfacente. “Sconfortante” la definisce Salvatore. Che aggiunge. “Per l’ennesima volta c’è stato detto che la Regione è impotente. Ma come? Vanno in giro sbandierando il brand Liguria, parlano di rilanciare i nostri prodotti, puntare sulle tipicità del territorio, e poi lasciano andare allo sbando un’industria un tempo fiorente e di altissima qualità e che oggi rischia di scomparire, nell’indifferenza di chi ci governa”.
Decisiva fu la chiusura, due anni fa, dello storico molino, cuore e tesoro di Agnesi. “Da quel momento l’azienda è rimasta attiva solo nella produzione di sughi – prosegue Salvatore – peraltro per conto di altre aziende e denudata del proprio marchio storico. Con il rischio concreto di veder dislocato lo stabilimento fuori regione o, comunque, in impianti diversi da quello di Agnesi. In questo modo sarebbe assai improbabile ricollocare i lavoratori dello stabilimento imperiese”.
Ad agosto Toti aveva chiesto all’attuale azionista principale, Colussi, garanzie sul piano industriale. In caso contrario – aveva spiegato il governatore – si sarebbe impegnato a trovare alternative in grado di rilanciare questa eccellenza del territorio. “Il timore è che ci troviamo di fronte alla solita operazione immobiliare – incalza Salvatore – Ma la Regione ha le competenze per scongiurarla, ad esempio con una legge sull’urbanistica che imponga a chi prende in gestione un’area di tipo industriale di riconsegnarla poi alla collettività così come l’ha trovata, impedendo una riconversione ad altri scopi commerciali”
Quindi, secondo Salvatore, Toti e Rixi hanno le carte giuste per salvare Agnesi. Anche se Rixi in aula si è dichiarato impotente.
“Tocca alla Regione legiferare anche a tutela di certi tipi di prodotti e della produzione industriale di successo e di qualità – attacca la portavoce M5S – Invece siamo di fronte a un immobilismo sconcertante che dimostra una manifesta incapacità governativa, totale assenza di volontà politica e incoerenza rispetto alle intenzioni sbandierate in campagna elettorale. L’Agnesi è già “brand Liguria”, difendiamola! Siamo però in mano a un governo che continua a ripetere di non poter fare nulla. Se è così, lo riconosca una volta per tutte e vada a casa!”.