Continua il botta e risposta tra i vertici dell’Asl 1 imperiese e i sindacati. Nico Zanchi, segretario territoriale della Cisl Fp ,delibere alla mano ha fatto i conti in tasca all’azienda evidenziando i costi sostenuti negli ultimi 5 anni per l’ammodernamento del reparto di ostetricia dell’ospedale di Imperia, prossimo alla chiusura.
“Con la delibera 516 del 22 giugno 2010 , – scrive Zanchi – la Direzione Aziendale ha previsto dei lavori di ristrutturazione importanti nei reparti di neurologia e del reparto di ostetricia e ginecologia del presidio ospedaliero di Imperia, lavori finalizzati all’adeguamento agli standard del monoblocco, con un investimento pari a € 2.284.009.96.
La delibera, in linea con quanto emanato dalla Regione , prevedeva due fasi , la prima delle quali avrebbe interessato il reparto di Neurologia, dove effettivamente partirono i lavori.
L’ anno successivo con delibera 152 dell’ 11 marzo la Direzione Generale attraverso una procedura ristretta con formula “ chiavi in mano” approvò un progetto realizzando un nuovo blocco operatorio ginecologico e tre nuove sale parto nel presidio di Imperia, proprio sul piano del reparto di Ostetricia che era in attesa dei lavori previsti dalla sopracitata delibera.
Nel 2013 la Direzione Generale approvò con la delibera 112 del 20 febbraio 2013 il nuovo quadro economico , con una somma pari a € 2.317.785., che rispetto alla delibera 518 del 22 giugno 2010 seguito prevedeva varianti da inserire nel progetto. Inoltre in questa delibera veniva indicata anche la cifra spesa per i lavori in neurologia , precisamente € 1.213.541.85, somma che sottratta al capitale iniziale ci dice che per la ginecologia la somma per i lavori di ristrutturazione sia poco più di milione di euro.
Ad oggi nei locali della ostetricia di Imperia i lavori sono ancora in corso e sembra secondo le nostre informazioni che finiscano il giorno 30 gennaio; inoltre sono stati già ordinati gli arredi scelti dai responsabili del reparto di ostetricia , per un costo che oscilla intorno a € 63.0000.
Alla luce dei dati elencati estrapolati dalle delibere, si evince che nella ostetricia di Imperia siano stati investiti negli ultimi 5 anni quasi € 3.000.000.
Per la Cisl Fp la decisione di chiudere il punto nascite di Imperia risulta incomprensibile sia in termini di spreco di fondi pubblici che di logica, in quanto non si può comprendere come dopo un investimento importante come questo si possa pensare di chiudere.
Inoltre l’operazione costerebbe alle casse Regionali ulteriori € 800.000, come comunicato dall’Azienda attraverso la carta stampata. Alla faccia della Spending review!
I due punti nascita, di Imperia e di Sanremo devono rimane aperti in quanto sono in linea con i parametri di legge e fondamentali per una provincia che ha limiti di infrastrutture e di viabilità.
In conclusione la Csil Fp come già ribadito chiede la revoca del procedimento di unificazione dei punti nascita e chiede un incontro urgente con la Direzione Aziendale”.