La squadra mobile della Questura di Imperia, coordinata dal commissario capo Giuseppe Lodeserto, ha tratto in arresto questo pomeriggio, due dei tre titolari della sala scommesse Eurobet di via del Collegio, andata distrutta nell’attentato incendiario del 2 novembre scorso. In manette sono finiti Michele Mucciolo, 23 anni, e Alessio Alberigo, 26 anni, considerati dal Procuratore aggiunto Grazia Pradella e dal Sostituto Roberto Cavallone i mandanti dell’attentato poi messo in atto dai tre albanesi Mretjev Ismajlukaj, 19 anni, Albert Jakupaj, 19 anni e Aramit Ismajlukaj di 29 anni, questi ultimi due morti a seguito dell’esplosione alla sala scommesse. I due arrestati sono accusati a vario titolo di truffa, incendio aggravato e morte come conseguenza di altri reati.
All’origine dell’attentato una truffa assicurativa. Mucciolo e Alberigo, infatti, secondo gli inquirenti non riuscendo a vendere la sala scommesse avrebbero architettato un piano per poter riscuotere un corposo “premio” assicurativo. In che modo? Incendiando la sala scommesse. Nel dettaglio, i due avrebbero sottoscritto l’assicurazione in estate e successivamente avrebbero contattato l’imprenditore edile Ippolito Trifilio, 58 anni, arrestato giovedì scorso e ora ai domiciliari, affinché assoldasse terze persone per compiere l’attentato incendiario.
A sua volta Trifiglio si sarebbe messo in contatto con Aramit Ismajlukaj, anch’egli bisognoso di soldi dopo il sequestro del suo “Car Wash” sito sull’argine sinistro. Il 29enne albanese avrebbe così costituito il “commando” che ha dato fuoco alla sala scommesse. Un attentato finito però in tragedia per l’inesperienza dei tre albanesi. Mucciolo e Alberigo sono stati tradotti presso il carcere di Imperia e sono difesi dall’avvocato Davide Carpano. Entrambi, più volte interrogati dagli organi inquirenti, si sono sempre dichiarati estranei alla vicenda, insistendo in particolare sull’ammontare del premio assicurativo ad oggi stabilito dalla compagnia assicurativa, ovvero 15 mila euro (5 mila euro a testa) In realtà secondo gli inquirenti, Mucciolo e Alberigo avevano stimato un risarcimento pari a 120 mila euro. Escluso invece dagli inquirenti il coinvolgimento del terzo socio della sala scommesse, Andrea Rosso, e del gestore del bar, Luca Gaglianone.
Decisivi per la svolta nelle indagini le “confessioni” del giovane albanese Mretjev Ismajlukaj sopravvissuto all’attentato, attualmente domiciliari dopo oltre due mesi di carcere, difeso dagli avvocati Ramadan Tahiri e Giovanni Di Meo, e dell’imprenditore Ippolito Trifilio. Escono di scena, dunque, il terzo socio Andrea Rosso e il gestore del bar interno alla sala scommesse Luca Gaglianone.