23 Novembre 2024 00:10

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23 Novembre 2024 00:10

IMPERIA. FIGURACCIA DEL COMUNE, IL GIUDICE DÀ RAGIONE AI SINDACATI. L’AVVOCATO NON POTEVA ESSERE PAGATO PRIMA DEI LAVORATORI TRADECO. ORA…/LA SENTENZA

In breve: . Si chiude così una battaglia durata mesi tra sindacati, Tradeco e Comune di Imperia, con il Comune e l'azienda pugliese che più volte si sono rimbalzati le responsabilità.

tradeco monaco

Il giudice del Tribunale di Imperia Andrea Saccone ha bacchettato il Comune di Imperia in merito ai 220 mila euro che il Comune aveva stanziato in favore dell’avvocato Eutimio Monaco per la gestione dell’iter di rescissione del contratto di appalto rifiuti sottoscritto con la Tradeco. Il motivo? Come sostenevano i sindacati, il legale non poteva essere pagato prima dei lavoratori, non avendo alcun diritto di prelazione.

Nel dettaglio, il Tribunale ha assegnato ai lavoratori parte dell’importo di sei fatture ancora non pagate dal Comune di Imperia a Tradeco a seguito dei decreti ingiuntivi presentati dallo studio legale Sciortino, per conto del sindacato UIL, a seguito del mancato versamento ai lavoratori, dopo la rescissione, di Tfr e tredicesime.

Si chiude così una battaglia durata mesi tra sindacati, Tradeco e Comune di Imperia, con il Comune e l’azienda pugliese che più volte si sono rimbalzati le responsabilità.

Il giudice Saccone ha assegnato i soldi ai lavoratori bacchettando il Comune in quanto “sebbene fosse a conoscenza del credito di lavoro del creditore precedente tuttavia ha preferito pagare altri creditori meno tutelati”.

Una situazione di grande imbarazzo per l’amministrazione comunale, ancor di più per il Sindaco Carlo Capacci in quanto l’avvocato Monaco in passato, nel 2010, aveva rappresentato l’azienda del Sindaco in una causa.

“È una nostra vittoria – commenta raggiante a ImperiaPost il sindacalista Luigi La Marca – Sin da subito sapevamo di essere dalla parte della ragione. Sono ottime notizie per gli 86 lavoratori che avevano dato il mandato all’avvocato Sciortino. L’avvocato Monaco non aveva il diritto di prelazione. Spiace che il Comune non abbia pensato prima ai lavoratori e alle loro famiglie. È una vicenda, questa, che lascia con l’amaro in bocca”.

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