Blitz dell’avvocato del Comune di Imperia Eutimio Monaco (accompagnato dal dirigente del settore ambiente del Comune Alessandro Croce) questa mattina in Tribunale a seguito delle roventi polemiche esplose negli ultimi giorni relativamente ai decreti ingiuntivi avanzati dal sindacato Uil per il mancato pagamento di tfr e tredicesime ai lavoratori della Tradeco dopo la rescissione del contratto di appalto.
L’avvocato Monaco era finito nel mirino dei sindacati in quanto pagato dal Comune di Imperia prima dei lavoratori nonostante non avesse alcun diritto di prelazione. Una tesi solo in parte confermata anche dalla sentenza del Tribunale di Imperia, pronunciata dal giudice Andrea Saccone, che pignora al Comune di Imperia sei fatture con le quali dovranno essere pagati i lavoratori ex Tradeco.
Una sentenza che però, secondo il legale del Comune, sarebbe viziata da un errore materiale dello stesso ente nella consegna della documentazione richiesta nell’ambito del procedimento aperto a seguito dei decreti ingiuntivi avanzati dai lavoratori attraverso lo studio Sciortino.
“Riteniamo che si sia stato trattato di un errore materiale che ha riguardato la dichiarazione resa dal Comune e non tanto il contenuto della stessa, quanto l’allegato – spiega l’avvocato Monaco a ImperiaPost – Su questa questione si è innescata una cagnara, con pubblicazioni sulla stampa che vanno chiarite per l’integrità morale oltre che delle verità dei fatti per come si sono svolti. Sono state fatte affermazioni gravissime, soprattutto da parte dell’avvocato di controparte, strumentalizzando i fatti. Noi riteniamo che la Tradeco non vanti alcuna pretesa creditoria nei confronti del Comune di Imperia. Intendiamo chiedere un termine di rettifica e soprattutto la possibilità di presentare una memoria per spiegare quello che sino ad oggi o abbiamo spiegato male o non è potuto ancora emergere.
Più che le parole, parlano i fatti, gli 88 dipendenti hanno svolto un’azione nei confronti della Tradeco, 88 decreti ingiuntivi. Questo significa che gli 88 dipendenti sapevano perfettamente che unico e solo debitore era la Tradeco. La Tradeco, che oggi cavalca l’asserita questione dell’articolo 5 dell’accordo bonario di risoluzione del contratto, perché se il Comune si è davvero reso inadempiente a quell’articolo 5 non ha mai ritenuto di agire in giudizio per veder accertato l’inadempimento e veder condannato il Comune per il danno che ne stava conseguendo? Tutti sapevano chi doveva a chi”.
“Faremo opposizione. L’errore materiale riguarda un documento che riporta la cifra 757 mila euro, cifra che in alcun modo doveva essere ricompresa. Si tratta infatti della somma richiesta da Tradeco per la busta paga dei lavoratori, comprensiva di tfr e tredicesime. Somma che la Tradeco ha cercato sino ad oggi di interpretare strumentalmente per non far fronte ai propri doveri. Il Comune avrebbe dovuto rendere dichiarazione negativa alla richiesta di documentazione da parte del Tribunale, spiegando di non essere in alcun modo debitore verso Tradeco. Quelle famose sei fatture sono state compensate dal pagamento degli stipendi ai lavoratori in luogo dell’azienda pugliese”.
“Ma la cosa più grave è che si sta strumentalizzando una grande falsità, associando pagamenti che nulla hanno a che vedere tra loro. Strumentalizzazioni per la quale mi riservo ogni azione legale a tutela mia e del Comune di Imperia. Con la rescissione del contratto Tradeco abbiamo posto fine a due anni di disservizio, abbiamo restituito dignità a un’intera città, senza spendere un soldo e garantendo le ultime mensilità ai lavoratori della Tradeco. Mensilità che se avesse dovuto pagare l’azienda pugliese probabilmente non avrebbero ancora visto. E’ una cosa indegna quella accaduta in queste settimane e i colleghi che la stanno cavalcando devono pensare che la deontologia imporrebbe ben altri comportamenti e dichiarazioni“.
Sull’argomento interviene anche il Sindaco di Imperia Carlo Capacci: “A luglio avevo dato mandato all’ing. Croce, dirigente del settore Ambiente, di scrivere agli altri Comuni del comprensorio di attendere a liquidare gli arretrati ed è proprio grazie a quella mia richiesta che oggi i lavoratori della Tradeco potranno avere, come giusto che sia, il Tfr. Perché ci sarà il pignoramento presso tutti gli altri Comuni del comprensorio. Anche io intraprenderà tutte le azioni legali possibili per tutelare la mia onorabilità”.
“Una domanda mi sorge spontanea. Come mai il pignoramento presso terzi non è stata fatto dove la Tradeco lavora e i soldi ci sono? Chissà come mai solo il Comune di Imperia”.