Mentre il lavoro della Magistratura prosegue spedito verso la conclusione dell’indagine relativa all’attentato alla sala scommesse di via del Collegio a Oneglia, per il quale sono stati arrestati due dei tre gestori, Michele Mucciolo e Alessio Alberigo, con l’accusa di esserne i mandanti per incassare il premio assicurativo, la rabbia e il disagio degli inquilini del palazzo danneggiato dall’esplosione cresce. Anna Pira, una degli inquilini che ha subito più danni dopo la sorella, che abitava proprio sopra alla sala scommesse, ha scritto una lettera al nostro giornale.
Ecco la lettera.
“Molte persone hanno letto, in questi giorni, gli articoli sui quotidiani locali riguardanti l’attentato del 2 Novembre scorso in Piazza Calvi.
Ho sentito alcuni fare commenti del tipo “Poveri ragazzi, mi fanno pena, per duemila euro sono morti” riferito ai due attentatori deceduti a causa dell’atto criminale da loro attuato. Commenti che mi fanno rabbrividire e mi colpiscono profondamente.
Dunque, sono loro le vittime?
Queste persone si rendono conto che sono altre le vittime INNOCENTI di quanto è accaduto? Sento il dovere di chiarire loro le idee raccontando brevemente quanto ci è capitato e invitando a riflettere prima di esprimere pareri superficiali, denotanti una visione sbagliata della realtà oltre a una notevole mancanza di sensibilità nei nostri confronti.
I due giovani morti hanno accettato di appiccare il fuoco a un locale di un palazzo centrale abitato da persone oneste e per bene.
Non hanno pensato alle conseguenze che potevano essere ancora più tremende, cioè morti innocenti, crollo totale della palazzina, per esempio.
Un boato ci ha svegliato alle tre di notte, abbiamo visto il fuoco sotto di noi, un cadavere, il fumo nero entrare nelle nostre stanze. All’improvviso ci siamo trovati nella piazza piena di Polizia e Vigili del fuoco. Lo shock è stato fortissimo. Abbiamo preso qualche vestito, le medicine e siamo tuttora fuori di casa, chi in affitto, chi ospite di amici.
Il palazzo è stato dichiarato inagibile dal Sindaco, unico atto che ha fatto, per cui si sottolinea la totale assenza di aiuto da parte del Comune che, anzi, ha messo in evidenza che dovremo pagare l’aliquota ,massima di imu in quanto non abitiamo nei nostri appartamenti!!
Abbiamo pagato decine di migliaia di euro per mettere in sicurezza la casa, in attesa di poter contattare l’assicurazione (devono passare alcuni mesi e devono essere chiuse le indagini, poi si vedrà…).
C’è chi ha perso tutto, casa, oggetti, ricordi, tutto bruciato.
C’è chi non può più portare avanti la sua attività onesta perchè il locale è inagibile o completamente distrutto come la lavanderia, nell’indifferenza totale del Comune.
Ci sono persone, come il panettiere, che alle quattro del mattino eseguivano il loro lavoro, non giocavano a poker urlando sguaiatamente, disturbando il sonno di chi alle 6 del mattino si alzava per onestamente lavorare.
Tutti dovremo pagare ancora tanto per ricostruire.
Abbiamo avuto la solidarietà di moltissimi amici, anche di persone sconosciute, ma anche “sentito” il silenzio o le battute spiritose di altri che ritenevamo tali. Non abbiamo bisogno di frasi scherzose, stiamo vivendo una tragedia.
Siamo stati sottoposti ad uno stato di stress enorme che indubbiamente lascerà un segno nelle nostre vite.
Non commento il ruolo dei presunti mandanti, ci penseranno la Magistratura e i Giudici, ma mi auguro che le pene siano adeguate e severe.
Mi chiedo però perchè una sala scommesse e giochi era situata davanti ad una scuola e a una chiesa in contrasto a una legge regionale.
Chi ha dato il permesso?
Un grazie di cuore ai Vigili del fuoco che sono persone veramente eccezionali, anche dal punto di vista umano, alla polizia e alla magistratura che hanno lavorato senza sosta arrivando alla soluzione in tempi brevissimi con grande professionalità, al Procuratore Capo dott.ssa Geremia, che mi ha commosso con le sue parole nella conferenza stampa”.