Anche ad Imperia, come nel resto d’Italia, si sono radunate questo pomeriggio le “Sentinelle in Piedi”. L’appuntamento era per le 16.30 davanti al Comune. Alla veglia, controllata a vista da Polizia e Carabinieri per il timore di eventuali proteste, come già accaduto in passato, hanno preso parte circa 30 persone, rimaste in silenzio con un libro in mano per un’ora. Prima dell’inizio della veglia un portavoce ha letto un comunicato per spiegare il perché della protesta silenziosa. Motivo principale della contestazione la legge sulle “Unione Civili” che, testuali parole della nota stampa, “demolisce l’istituto del matrimonio“.
LA LETTURA DEL COMUNICATO DA PARTE DI PIERENRICO FAVALE
https://www.youtube.com/watch?v=l1D9w7UElmQ
IL COMUNICATO UNITARIO DELLE SENTINELLE IN PIEDI
“Il momento è arrivato. Il prossimo 28 gennaio è previsto l’inizio della discussione al Senato del testo sulle cosiddette “unioni civili”, un disegno di legge che demolisce l’istituto del matrimonio. Con questo testo il matrimonio diventa la legittimazione di una mera unione sentimentale, fondata sull’emotività e il figlio diventa un diritto, un oggetto da possedere legittimamente. Questo testo dunque smantella la famiglia, cellula base della nostra società, quindi smantella le nostre radici e il nostro futuro.
Di fronte a questo, in questo momento storico, ciascuno di noi è interpellato personalmente e chiamato ad una presa di posizione pubblica. Stare a guardare significa legittimare la dittatura del sentimentalismo spinto che ogni giorno ci viene già propinato dai media, piegati alla cultura dominante. Oggi siamo di fronte al passo successivo, alla legittimazione, alla nobilitazione, di un’unione unicamente sentimentale, la legge italiana certificherà che questo è buono, e lo farà per altro sulle basi di una menzogna.
Non c’è legge infatti che renda uguali due realtà differenti. Illudere che questo possa avvenire in nome di un “sentimento” è una presa in giro innanzitutto di chi crede, in questo modo, di trovare la felicità, ma soprattutto di chi comincerà a pensare che il matrimonio sia un istituto basato sulle emozioni o le preferenze sessuali, perdendo il senso dell’impegno permanente, della fedeltà e della responsabilità, vero scopo del matrimonio a garanzia della continuità delle generazioni.
Non possiamo accettare che questo avvenga senza aver preso una posizione pubblica, innanzitutto nella nostra vita, poi nelle piazze della nostra città questo fine settimana con le veglie delle Sentinelle in Piedi, poi il 30 gennaio a Roma con il Family Day.
Non c’è infatti altro modo di cambiare la storia se non quello di scriverla personalmente, di metterci la faccia lì dove viviamo come da oltre due anni facciamo vegliando nelle piazze e svegliando le coscienze, non c’è altro modo se non testimoniare davanti ad altri che non siamo disposti a rinunciare al Bene Comune, che inizia innanzitutto con il bene vero di ciascuno di noi.
A nulla servirà il tentativo dei media di silenziarci, di ignorarci, il popolo resiste e si prende lo spazio pubblico, nelle nostre città innanzitutto e poi a Roma il prossimo 30 gennaio. Non è più possibile fingere che non ci sia una resistenza vigile, un’amicizia feconda, che non è disposta a bersi le menzogne del potere.
La famiglia non è una delle tante opzioni possibili per costruire la società, il matrimonio non è “una modalità di vivere l’amore”, il figlio non è mai un oggetto, l’amore non è una pulsione sessuale e la tendenza sessuale non definisce le persone. Ripetiamo, il matrimonio è una reciproca donazione, esclusiva, di un uomo e una donna che si compiono nell’apertura alla generazione ed educazione di nuove vite.
Da Nord a Sud il popolo è pronto per ritrovarsi in piazza a Roma il prossimo 30 gennaio per la manifestazione organizzata dal Comitato Difendiamo i Nostri figli poiché, pur non avendo mezzi di comunicazione a disposizione, abbiamo il nostro corpo, la nostra faccia, e siamo pronti a giocarci per amore per l’uomo e per il Bene Comune”.