“Viveva l’insegnamento non comune in mestiere, ma come una missione, come uno stile di vita”. Con queste parole Don Ivo Raimondo ha ricordato nella sua toccante Omelia Claudia Barbieri, l’insegnante di 53 anni scomparsa nei giorni scorsi dopo una lunga malattia. Centinaia le persone che questo pomeriggio hanno voluto tributare l’ultimo saluto a Claudia Barbieri, professoressa del Liceo Vieusseux e del “Ruffini” e fondatrice di Libera.
L’OMELIA
“Il nostro cuore è turbato. Quando la morte bussa alla porta delle nostre case, delle nostre amicizie e ci porta via, almeno fisicamente, le persone che abbiamo amato, che sono state amate, con cui abbiamo condiviso tanti momenti veri della nostra esistenza.
Questo dolore , questo turbamento della morte, non ci deve far dimenticare che oggi finalmente il signore ha ascoltato la preghiera di Claudia. Non ci deve far dimenticare dove adesso Claudia vive, nell’incontro gioioso con gesù che ha segnato tutta la sua vita e che ha dato alla sua vita un entusiasmo una passione meravigliosa. All’inizio della sua esistenza, attraverso la grazia della fede del battesimo, attraverso l’educazione, l’esmpio, la testimonianza dei suoi genitori. Una fede che l’ha saputa portare a costruire una buona famiglia, un buon rapporto all’interno della sua casa.
Il meglio credo che l’abbia potuto veramente offrire e testimoniare nella scuola come insegnante. Si sentiva insegnate di religione, non come un mestiere, ma come una missione, come uno stile di vita. Credo che debba essere così per tutti gli insegnamenti, anche uno che insegna matematica, non deve solo saperla ma deve anche spiegarla bene. Deve essere anche convinto che quella matematica che insegna domani potrebbe servire a qualcosa a quel poveretto che adesso sta li nei banchi davanti a lei.
Claudia sapeva che il centro della vita cristiana non è una dottrina , ma è la persona di Gesù cristo. È un incontro d’amore con Gesù che è da condivide con tutti i fratelli che si incontra. Aveva questa consapevolezza e sapeva essere un insegnante così. Era sicura che dall’incontro con Gesù la vita di quei ragazzi sarebbe cresciuta, migliorata. Gesù avrebbe potenziato in loro tutte migliori energie di vita, così come aveva fatto in lei. Passione, entusiasmo.
Se c’è una cosa che ci lascia veramente è la testimonianza di una vita cristiana bella. Claudia è una di quelle persone che quando la incontri dici ‘beh, se essere cristiani è così, allora mi piace. Se la vita cristiana è questa allora è una vita bella’. Di questo sentiamo veramente tutti di doverle dire grazie.
Gesù ha promesso che se ci fidiamo di lui sarà eterna la nostra gioia, ma sarà anche più bella, più piena di significato questa vita qui, che camminiamo ogni giorno. E mi pare che Gesù abbia mantenuto però questa promessa anche con Claudia. Non solo quella della della vita eterna che lei vivrà per sempre adesso, ma anche di una vita piena.
La vita di Claudia non è stata una vita lunga, ma una vita allargata sì. Guardate un po’ a quanta gente ha fatto spazio. E non siamo tutti qui quelli che hanno avuto spazio nel suo cuore, sono molti di più. È stata una vita piena quella di Claudia, perchè ha saputo unire, nell’amore della condivisione della fede, tanti fratelli e sorelle, tutti noi e anche perchè ha trovato spazio nel cuore nostro e di tante altre persone.
Anche nel dolore sentiamo questo momento di dover ringraziare per te e con te il signore per il bene che ti ha voluto, per le grazie che ti ha concesso e per tutto il bene che ha riservato per te. Continua ad accompagnare il cammino della tua famiglia e dei tuoi amici. Tu ricordati di noi come noi ci ricorderemo di te e insegnaci ad amare sempre la luce della fede. A camminare sempre con fiducia nella vita, con entusiasmo, con passione. Aiutaci ad arrivare come te vivi alla morte. Sì perchè molte volte arriviamo alla morte già morti dentro, tu ci sei invece arrivata viva, pienamente viva”.
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