Prosegue la polemica a distanza tra il comune di Imperia la GoImperia e i titolari dei posti barca. Nel dettaglio l’APPI ha inviato una nota stampa con la quale pone al sindaco Carlo Capacci 15 domande sull’attuale situazione del Porto Turistico di Imperia.
In particolare, le domande vertono sul fallimento della Porto di Imperia s.p.a. , sul personale della GoImperia, sulle trattative tra la GoImperia e i titolari di posti barca, in particolare i contratti di locazione, sul pagamento degli oneri di gestione e sul costo dei posti barca.
ECCO LE 15 DOMANDE
“Egregio Signor Sindaco, dia esempio di “buona politica” e risponda, sinceramente, alle seguenti, semplici domande:
1) Quanto costa l’acquisto della azienda – Porto dal Fallimento Porto di Imperia S.p.A. e quanto costa il completamento del Porto?
2) Esiste ed è visionabile un documento contenente il “piano economico finanziario” di acquisto della azienda Porto e di completamento del Porto, con il Progetto Esecutivo della porzione di Porto nella parte da completare (opere a terra), con i costi analitici della operazione, con i tempi di realizzazione del tutto e con le modalità di individuazione dei soggetti che effettueranno i lavori?
3) In particolare, nel “piano economico finanziario” di acquisto della azienda Porto e di completamento del Porto, è specificato chi fornirà i capitali necessari per l’operazione e come verrà rimborsato del suo finanziamento?
4) Su quali parametri sono state deliberate dal Consiglio Comunale le tariffe degli oneri di gestione che Go Imperia s.r.l. intende imporre ai titolari di posto barca? Ad esempio: si è tenuto conto dei costi di gestione dell’anno precedente e si sono suddivisi per i metri quadri di specchio d’acqua attualmente occupati, oppure su tutti quelli potenzialmente occupabili? O quali altri criteri sono stati seguiti?
5) La gestione dell’approdo, attualmente tutt’altro che pieno di imbarcazioni, richiede trenta e più dipendenti? Si è studiato il problema, per valutare se potrebbe funzionare anche con meno personale?
6) E‘ vero o no che per un posto barca di dieci metri a Sanremo – Porto Sole si pagano annualmente euro 1.344,23, compresi IVA e forniture di acqua ed energia elettrica, mentre presso il Porto turistico di Imperia il gestore Go Imperia s.r.l. pretende euro 2.269,00, più i costi di acqua ed energia elettrica?
7) Quanti sono i titolari di posto barca che hanno sottoscritto il contratto che propone (impone…) Go Imperia s.r.l. e quanti sono quelli che non lo hanno sottoscritto?
8) E’ vero o non è vero che il contratto predisposto da Go Imperia s.r.l. presuppone che il titolare di posto barca non sia più tale ma possa disporre del bene (peraltro acquistato da Acquamare s.r.l. e già pagato profumatamente a quest’ultima) solo quale locatario, pagando un “canone di affitto”?
9) E’ vero o non è vero che al contratto predisposto da Go Imperia s.r.l. hanno aderito soprattutto i titolari di posti barca di grandi dimensioni, perché essi vengono a pagare oneri di gestione molto inferiori a quelli richiesti dagli altri porti turistici del Ponente e della Costa Azzurra alle imbarcazioni dai quaranta metri in su?
10) Dato che Go Imperia s.r.l. è affittuaria della azienda Porto che appartiene tuttora al Fallimento Porto di Imperia S.p.A., e, dunque, dato che Go Imperia s.r.l., come affittuaria, è subentrata nei contratti di fornitura dei servizi che corrono fin dall’origine tra ciascun titolare di posto barca e Porto di Imperia S.p.A., nei quali è prevista una certa entità degli oneri di gestione, perché Go Imperia s.r.l. (cioè il Comune) vuole imporre ai titolari di posto barca la sottoscrizione di nuovi contratti inerenti la fornitura dei servizi, con oneri di gestione più pesanti di quelli originari?
11) E’ vero o non è vero che almeno dal mese di novembre 2014 APPI va proponendo a Go Imperia s.r.l. il pagamento di una quota consistente degli oneri di gestione previsti dai contratti conclusi dai titolari di posto barca con Porto di Imperia S.p.A., ma Go Imperia s.r.l. rifiuta di accettare tale proposta e quelle somme?
12) E’ vero o non è vero che per ottenere la sottoscrizione dei nuovi contratti Go Imperia s.r.l. ha fatto pressione sui titolari di posto barca negando loro la fornitura di acqua ed energia elettrica, impedendo che essi consentano a terzi di fruire del posto barca, inviando – ancora sino ai giorni scorsi – continue diffide e minacce di “sfratto”, e addirittura precludendo l’utilizzo dei servizi igienici comuni?
13) E’ vero o non è vero che Go Imperia s.r.l. ha ostacolato i titolari di posto barca che volevano consentire a terzi l’utilizzo del loro posto barca e ha indotto quei terzi a concludere direttamente con Go Imperia s.r.l. stessa contratti di affitto di posti barca gestiti direttamente dalla Società?
14) E’ vero o non è vero che Go Imperia s.r.l. ha concluso contratti con titolari di posto barca di grandi dimensioni applicando tariffe per gli oneri di gestione non uniformi ma pattuite caso per caso, con percentuali di riduzione anche elevate rispetto alle tariffe approvate dalConsiglio Comunale?
15) E’ vero o non è vero che alcuni titolari di posto barca, aderenti ad altra Associazione (denominata AssoPorto) versano a Go Imperia s.r.l. la metà degli oneri di gestione originariamente pattuiti con Porto di Imperia S.p.A., e che Go Imperia s.r.l. non ostacola in alcun modo la fruizione dei loro posti barca, non tenta di imporre loro il “nuovo contratto” e non invia loro nessuna diffida di pagamento o minaccia di “sfratto”?
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Egregio Signor Sindaco della Città di Imperia, dia un esempio di “buona politica”: si informi e documenti bene (qualche carta l’abbiamo anche noi…) e poi risponda alle domande che APPI le pone, che poi sono le domande che qualunque cittadino di Imperia vorrebbe rivolgerLe. Ma risponda davvero, con fatti e numeri e documenti. Magari anche senza i paroloni che ama adoperare il Gruppo Consigliare del PD… Come dice la Bibbia: “Il tuo sì sia sì e il tuo no sia no. Tutto il resto appartiene al Demonio”. APPI e Imperia aspettano, fiduciosi, le Sue documentate, precise, pronte risposte”.
Nella nota stampa l’APPI replica anche al Partito Democratico , che nei giorni scorsi aveva inviato un comunicato sulla querelle del Porto Turistico
“Nel comunicato si dice, sostanzialmente, che si sta tutelando al meglio l’interesse pubblico – gestione eccellente del Porto da parte di Go Imperia s.r.l. e sicuro e rapido suo completamento grazie alla ‘mano pubblica’.
E si sostiene che i titolari di posto barca aderenti all’APPI sono nient’altro che bambini irriconoscenti e capricciosi che cercano scuse per non pagare gli oneri di gestione. Scrocconi, insomma, ed anche un po’ ottusi, perché ostacolano, con le loro critiche, il progredire del magnifico progetto della attuale Amministrazione cittadina, che gioverebbe così tanto anche a loro. Bene.
Mettiamo, per un momento, tra parentesi la questione di fondo che spiega l’attuale disastro, e cioè la enorme responsabilità del Comune di Imperia che, negli anni passati, ha lasciato che centinaia di persone investissero i loro soldi in posti barca senza vigilare sulla concessionaria Porto di Imperia S.p.A. (sua per un terzo) e su che cosa combinasse la Acquamare s.r.l. di Caltagirone Bellavista, col risultato che è sotto gli occhi di tutti: investimenti “bruciati”, danni per centinaia di milioni di euro a carico dei titolari di posto barca caduti nella ‘tagliola’, porto fermo a metà da cinque anni.
Dunque, per un momento non consideriamo il fatto che, se i titolari di posto barca devono pagare alla Amministrazione oneri di gestione per i servizi del Porto pari a un euro, hanno da contrapporre crediti risarcitori verso l’Amministrazione pari a cento euro. Limitiamoci a considerare soltanto la situazione attuale. Anzi, lasciamo che a parlare sia proprio il Sindaco”.