Mancano ormai pochi giorni e tutti i dettagli organizzativi vengono rimessi a punto a San Bartolomeo, ormai pronta ad ospitare l’edizione numero 316 della tradizionale Fiera della Candelora, che si svolge ogni anno il 2 e 3 febbraio, quest’anno martedì e mercoledì.
Come sempre, la Fiera della Candelora – il mercato tradizionale all’aperto più caratteristico del ponente ligure che, con più di tre secoli di storia sulle spalle, rappresenta un punto di riferimento per il commercio e le tradizioni popolari della cittadina del Golfo dianese – occuperà tutta la zona compresa tra il Lungomare delle Nazioni e il Santuario di Nostra Signora della Rovere, compresa Piazza Magnolie. Quest’anno è stato aggiunto il tratto di Passeggiata a mare compreso tra Via Ischia e Via della Repubblica (tra Giardini Marco Polo e Piazza dell’Ancora) dove troveranno sistemazione gli espositori che da anni volevano essere presenti alla Candelora, per un totale di più di un terzo della superficie del centro cittadino.
Oltre ai 300 commercianti, che metteranno in vendita le merci più varie, saranno circa 80 gli espositori di Arti e Sapori della Rovere (settore agroalimentare, artigianato, macchinari agricoli e piante), in arrivo da Liguria, Piemonte, Toscana, Lombardia, Puglia, Veneto, Calabria, Emilia Romagna, Sicilia.
In particolare il settore agroalimentare si presenta ricco di specialità tipiche, da quelle locali, con i produttori di olio extravergine d’oliva e cibo da strada come farinata e panissa, a quelle “fureste”, carni (Bistecca alla Fiorentina e Salsiccia di Bra), salumi e formaggi, pistacchio di Bronte, frutta e verdura (con alcuni presidi slow food), miele e derivati, birra, dolciumi, vini, nocciole e frutta secca.
Come sempre saranno protagonisti gli animali da fattoria (con la partecipazione di “Bianchin l’Asinara” di Cervo e gli “Amici dalle orecchie lunghe”; “Gli amici del Cavallo di Diano Marina” col battesimo della sella a cavallo e la mungitura della mucca; “Il Piccolo Ranch” di San Bartolomeo al Mare che proporrà il battesimo della sella con i pony; il “Giro in Carrozza” a cura della famiglia Breda di Mioglio) e troverà spazio un’area con piante, fiori e attrezzature agricole.
Non mancheranno animazione e giochi per i bimbi a cura della Cooperativa Diana: giochi tradizionali, percorsi e gimkane su palloni cavalcabili, caccia al tesoro e premi, laboratori di carnevale con Bartolo e gli amici animali (2-3 Febbraio dalle ore 14.00 alle ore 18.00 presso l’Uliveto della Rovere).
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La Storia
La Fiera della Candelora si svolge tradizionalmente il 2 e 3 febbraio presso il Santuario della Madonna della Rovere di San Bartolomeo al Mare. L’evento, le cui origini risalgono al XVII secolo, costituisce un momento di notevole importanza economica, sociale e religiosa, fortemente legato alla tradizione commerciale dell’intera vallata dello Steria e rappresenta uno degli appuntamenti etnografici più caratteristici dell’intero Ponente Ligure. La Fiera, dal punto di vista economico, segna un passaggio tradizionale nell’ambito delle occupazioni agricole: è da poco terminata la stagione olivicola, si ha una chiara situazione della annata e si impostano i lavori per la primavera: acquisto di alberi da frutto, di concime, di animali da lavoro e si stipulano contratti di esportazione d’olio. Tant’è che una delle figure maggiormente presenti ed emblematiche alla fiera era un tempo proprio quella del notaio, incaricato della stipula dei nuovi contratti. A livello sociale una fiera così grande ed importante rappresenta un imperdibile appuntamento poiché in passato creava occasioni di affari di diversa natura e di incontro fra la gente della costa e quella dell’entroterra, tra gli abitanti del ponente ligure e i pastori, gli agricoltori e i ricchi commercianti del basso Piemonte e del savonese.
Dal punto religioso costituisce un sentito momento devozionale, in riferimento al Santuario della Madonna della Rovere, luogo di culto ed anticamente di pellegrinaggio da tutta la Liguria ed il basso Piemonte. La solenne celebrazione religiosa del 2 febbraio ha poi un indiscutibile risvolto ancestrale per la sua funzione di purificazione, fra le festività invernali – inframmezzate dal Carnevale – prima della lunga Quaresima.