Imperia – Sarà un matrimonio che finirà in tribunale? Probabilmente sì. Stiamo parlando di quello siglato tra i quattro consiglieri comunali dissidenti: Paolo Re, Natalia Riccò, Ester D’Agostino e Susanna Palma e la lista civica “Imperia Cambia” fondata dal primo cittadino imperiese Carlo Capacci.
Quest’ultimo, infatti, intervenendo a seguito della notizia di ImperiaPost sull’esclusione dei “dissidenti” dalla chat di maggioranza aveva annunciato l’arrivo di una missiva in particolare a Paolo Re ma che è stata notificata anche agli altri tre “esclusi”. Si tratta di una diffida, scritta dal legale di Capacci, con la quale si intima i consiglieri comunali a non utilizzare più il simbolo di “Imperia Cambia” in quanto registrato dallo stesso Capacci.
Nel dettaglio il divieto riguarderebbe il simbolo modificato in occasione delle ultime elezioni regionali, con la scritta “Civico è meglio” all’interno del logo e non quello con il quale i quattro consiglieri si erano candidati che all’interno del logo aveva scritto “con Capacci sindaco”. Infatti, i quattro, così come successo con il consigliere Antonio Russo del M5S espulso dal Movimento con lettera e comunicazione via Blog, potranno probabilmente continuare ad utilizzare il simbolo originario o comunque la sua denominazione fino a quando non ci sarà una sentenza di un giudice ad impedirglielo.
I consiglieri, anche se probabilmente non tutti, sembrerebbero decisi a resistere all’azione di Capacci che li considera a tutti gli effetti esponenti della minoranza consiliare. Quel che è certo è che Capacci, con la perdita effettiva dei quattro esponenti di “Imperia Cambia”, l’adesione di Alessadro Savioli (ex Imperia Cambia) al gruppo misto così come Fulvio Balestra (quest’ultimo fedele al sindaco, ndr) ha molta meno libertà amministrativa e dovrà ascoltare sempre più il PD, oggi il gruppo consiliare più numeroso in consiglio che gli permette di mantenere una risicatissima maggioranza.