Il capogruppo del Partito Democratico in Provincia, Riccardo Giordano, interviene sulla Legge in materia di immigrazione denominata “Bossi-Fini”.
“Leggo i commenti di autorevoli esponenti della destra – destra locale che, mentre da una parte, almeno a parole, salvaguardano le imprescindibili esigenze di assistenza umanitaria e di integrazione , dall’altra auspicano lievi modifiche alla legge Bossi-Fini, dimenticando che proprio questa legge, in quanto sospinta da forti pregiudizi esterofobi solo in minima parte mascherati da esigenze di tutela della sicurezza dei cittadini italiani , non ha voluto discernere tra questioni di ordine pubblico e questioni di asilo ed integrazione.
Ci sono voluti episodi che hanno coperto il nostro Paese di vergogna e del discredito dell’intera comunità internazionale per far implicitamente ammettere anche ai duri e puri della destra- destra che la Bossi-Fini è, forse, da modificare. Invece la legge è proprio da abolire perché non solo non ha costituito un valido deterrente per i flussi migratori verso le nostre coste ma ha per di più prodotto effetti inaccettabili in una democrazia evoluta e solidale e che, sempre secondo il pensiero dei duri e puri della destra-destra, fonda le sue radici etiche sui principi della fratellanza e della misericordia cristiana .
La Bossi-Fini è da abolire perché quando la molla che spinge il legislatore è intrisa di ideologia, la volontà è quella di generalizzare tutte le situazioni, per colpire senza alcuna distinzione. E gli effetti non possono che essere condannati con fermezza e l’impianto normativo rimosso dal panorama giuridico nazionale. L’individuo che delinque, se questo è il problema, sia esso comunitario o extracomunitario, religioso o ateo, di destra, di sinistra o di centro, maschio o femmina, eterosessuale o omosessuale, bianco o nero, stanziale o nomade, colto o ignorante, ricco o povero e così via, deve essere perseguito e punito non per una “condizione” ma per un’azione (o omissione).
Il reato di immigrazione clandestina è una vergogna perché punisce la “condizione” di immigrato che è una condizione amministrativa che prescinde da qualsivoglia azione posta in atto. Non dovrebbe essere difficile capire che è da differenze come queste che si misura il livello del rispetto dell’individuo, della legalità, della giustizia sociale, in altre parole il tasso di civilizzazione di un Paese e di una società. Ed è da differenze come questa che ancora oggi si marca la distanza siderale che c’è tra la cultura di destra e quella di sinistra. Per questo fa benissimo Renzi a pretendere che tra le priorità delle azioni del Governo ci siano quelle che riguardano le misure che riconoscono e allargano i diritti degli individui, in quanto persone, semplicemente. Con buona pace per i mal di pancia di Angelino Alfano e compagnia bella!!”