Era totalmente incapace di intendere e di volere quando affogò il figlioletto di 10 mesi nelle acque del mare di Bussana (il corpo venne poi ritrovato una settimana dopo nelle acque di Saint Tropez in Francia). Per questo motivo è stata assolta questa mattina in Tribunale a Imperia Natalia Sotnikova, 40enne di origine russa, dall’accusa di omicidio aggravato da crudeltà. Decisiva è stata la perizia psichiatrica disposta dalla Procura della Repubblica sulla 4oenne russa, il cui verdetto ha sancito la “totale infermità mentale” della donna al momento del fatto.
Natalia Sotnikova, difesa dall’avvocato Stefania Belmonte del foro di Roma, ha sempre sostenuto di aver ucciso il piccolo Semyon perchè affetto da una malattia neurologica ereditaria. Davanti al PM Francesca Scarlatti, il Giudice Massimiliano Botti ha pronunciato la sentenza di assoluzione disponendo il trasferimento della donna nell’ospedale psichiatrico di Castiglione delle Stiviere. Anche il Pubblico Ministero aveva chiesto l’assoluzione.
La perizia psichiatrica su Natalia Sotnikova è stata eseguita dallo psichiatra milanese Ambrogio Pennati che nel maggio del 2013 si occupò del caso di Adam Kabobo, il nigeriano che seminò il panico per le strade di Milano uccidendo tre passanti a colpi di picconate.
La donna rimarrà ricoverata all’interno dell’ospedale psichiatrico e sarà sottoposta a valutazioni periodiche del suo stato mentale, soltanto una volta che i medici stabiliranno la sua non “pericolosità sociale” Natalia Sotnikova potrà tornare in libertà.
“Il giudice – ha commentato a ImperiaPost l’avvocato Belmonte – ha riconosciuto la non imputabilità della mia assistita per “totale infermità mentale”. A seguito della perizia del dott. Pennati è stata disposta l’applicazione della misura di sicurezza presso l’ospedale psichiatrico di Castiglione delle Stiviere. Tra alcuni mesi, previa la rivalutazione della pericolosità sociale, cercheremo di capire se la misura restrittiva potrà essere revocata”.