Imperia. Sarebbe Alessio Alberigo l’ideatore principale dell’attentato incendiario alla sala scommesse di via del Collegio, o almeno questo è quello che ha raccontato Ippolito Trifilio, arrestato in quanto mediatore tra i titolari della ricevitoria e gli attentatori, ai magistrati, nel corso del suo interrogatorio, subito dopo il fermo giudiziario.
Secondo il racconto di Trifilio (“intendo rispondere, ognuno si deve prendere le proprie responsabilità”), infatti, l’idea di dar fuoco alla sala scommesse per riscuotere i soldi dell’assicurazione sarebbe emersa nel corso di una conversazione di fronte alla ricevitoria, tra lo stesso Trifilio e Alessio Alberigo. Solo successivamente, alla discussione si sarebbe aggiunto Mucciolo che, ha raccontato ai Magistrati Trifilio, “subiva un po’ il ruolo di Alberigo” e “comunque alla fine si è convinto“. “Loro dissero che si aspettavano un risarcimento di circa 120 mila euro, ovviamente mai avrebbero pensato che ci potessero essere le conseguenze che poi ci sono state”. Sempre secondo il racconto di Trifilio, sarebbe stato Alberigo a proporgli un regalo nel caso in cui “tutto fosse andato bene”.
Nell’interrogatorio, Trifilio ricostruisce nel dettaglio tutta la vicenda, dall’incontro con Aramit Ismajlukaj (“Mi sono rivolto a lui perchè pensavo che poteva essere la persona in grado di fare quella cosa, sapevo che aveva dei precedenti”) davanti a un bar sotto i Portici, per concordare l’attentato incendiario e il compenso di 2 mila euro (“Gli ho esposto quello che doveva fare, era da solo; gli ho detto che come compenso per lui erano disponibili 2 mila euro, ha accettato“), sino alla notte dell’esplosione (“la notte che è accaduto il fatto ero già a casa, non dormivo, ho sentito le sirene e ho capito che quello che era stato concordato era stato fatto, mai però pensavo a quelle conseguenze”).
Trifilio ha parlato con i Magistrati anche di uno degli aspetti più importanti dell’intera vicenda, ovvero le presunte di difficoltà economiche di Mucciolo e Alberigo. “Non so se avessero particolari difficoltà economiche, certo a volte qualche vincita veniva pagata in ritardo, dipendeva dall’importo da pagare”.