È iniziato questa mattina, in tribunale a Imperia, il processo relativo al fallimento Gold che vede tra gli imputati anche l’ex amministratore delegato Biagio Parlatore. Il reato contestato dal Pubblico Ministero Alessandro Bogliolo è “bancarotta fraudolenta in concorso morale e materiale e bancarotta patrimoniale e documentale”. Stamane, si sono costituite le parti civili e le difese delle parti hanno presentato un’eccezione al collegio giudicante, composto dai giudici Aschero, Leopardi e Bonsignorio, sostenendo che, relativamente all’aggravante contestata in sede di udienza preliminare, vi sia stato una “lesione del diritto di difesa” nei confronti degli imputati.
Il collegio sul punto ha sostenuto invece, che il diritto di difesa da parte degli imputati prima dell’udienza odierna è stato garantito e che “non vi sia stato alcun vizio nei termini a difesa”. Inoltre sono state depositate le liste testimoni dell’accusa (34 testi), e per la difesa Parlatore (36 testimoni) e degli altri imputati: Giona Caporossi, Vincenzo Antonio Gioia, Bruno Caretta, Mario Dessi e Lorenzo De Lorenzi, tutti ex amministratori.
Il PM Bogliolo, inoltre, ha chiesto l’acquisizione e la trascrizione di 4 intercettazioni ambientali e 11 telefoniche. L’udienza è stata rinviata al prossimo 20 ottobre dove sfileranno i finanzieri che hanno condotto l’inchiesta.
“Finalmente avrò la possibilità di parlare – ha commentato Parlatore a ImperiaPost – e di chiarire la mia posizione. Mi sarebbe piaciuto rispondere alle domande del PM prima di arrivare a questo punto. L’unico mio errore? probabilmente di aver venduto l’azienda alle persone sbagliate”.
Durante l’udienza preliminare in tre, due ex sindaci e un ex amministratore, hanno patteggiato la pena: L’ex sindaco Barbara Bonfante (2 anni di reclusione con pena sospesa), l’ex sindaco Giuseppe Lanteri (2 anni di reclusione con pena sospesa) e l’ex amministratore Maurizio Galperti (3 anni di reclusione con pena sospesa). L’ex sindaco Nadia Carbone ha optato per il rito abbreviato ed è stata assolta.
La storia:
La GOLD Italia Spa, azienda di componenti per computer e televisori, è stata dichiarata fallita dal Tribunale di Imperia alla fine del 2009. Fondata a fine degli anni 80 da Parlatore, poi venduta Gruppo Radiomarelli, avrebbe lasciato oltre 5 milioni di euro di debiti. Gli uomini della Guardia di Finanza di Imperia che indagarono sulla società evidenziarono la presenza di molte fatture fittizie.
A dare il colpo di grazia alla società, in difficoltà economica dopo la vendita della stessa al Gruppo Radiomarelli, fu Guido Tallone, proprietario del capannone di via Nazionale nel quale la Gold Italia Spa stipava il materiale elettronico proveniente dalla Cina, che con un’istanza di fallimento per il mancato pagamento del canone di locazione, per oltre 100 mila euro, ottenne il sequestro preventivo della merce che era custodita al suo interno. Per il reato di bancarotta fraudolenta la Legge prevede il carcere da 3 a 10 anni.
Parlatore ha sempre dichiarato la sua innocenza, asserendo che i problemi economici della società sarebbero avvenuti solo dopo la vendita della stessa al gruppo Radiomarelli.