Imperia – Non si ferma il botta e risposta tra il sindaco Carlo Capacci e il capogruppo di “Imperia Cambia” Paolo Re. A seguito delle dichiarazioni del primo cittadino sull’abbandono dei lavori della conferenza capigruppo dopo soli “5 minuti”, arriva la replica di Paolo Re.
“Sono state fatte delle affermazioni non corrispondenti alla realtà. Alle 12.50 di oggi ero in comune per partecipare alla conferenza capigruppo e sono andato via dopo mezz’ora, dopo che il consigliere Gianfranco Grosso ha esposto la problematica all’ordine del giorno, dopo che il sindaco ha espresso la sua posizione e dopo che Grosso ha replicato dicendo che sono stati persi 6 mesi. Solo dopo ho ricevuto una telefonata e me ne sono andato via per un’urgenza.
Ho partecipato, nonostante l’urgenza e l’imprevisto e sentito posizioni sull’ordine del giorno. Se poi fuori dall’ordine del giorno hanno deciso di parlare anche dello spostamento della data del consiglio è una questione che esula dalla procedura. Il mio dovere era quello e l’ho assolto. Credo che la cosa scorretta, istituzionalmente parlando, sia stato mettere i voti e voler votare, com’è successo nella scorsa conferenza capigruppo, sull’unica data che, noi consiglieri che avevamo proposto tre mozioni, non potevamo esserci in due. Si è messo ai voti la data del 26 pur sapendo che noi avevamo specificato che non potevamo essere presenti in quella data. Questo mi sembra un chiaro intento di non farci parlare, mi pare istituzionalmente scorretto ed è evidente che quando si è a corto di argomenti sostanziali ci si attacca anche alle dichiarazioni più pretestuose”.
Sulle dichiarazioni di Capacci sull’utilizzo del simbolo e sul nome di Imperia Cambia?
“Noi – prosegue Re- ci adegueremo alla Legge, e ci avvarremo dei nostri diritti come qualunque cittadino. Ci informeremo e poi decideremo cosa fare dal punto di vista legale. Mi dovrò sentire con gli altri colleghi del mio gruppo sul cambiamento e sulla fuoriuscita del sindaco. Prenderemo una posizione al più presto e la spiegheremo, senza intenti polemici, in modo chiaro ai cittadini”.