Una diffida alla Go Imperia per mettere la parola fine a “ostruzionismi” sull’utilizzo di acqua, luce, servizi igienici e sull’affitto a soggetti terzi. Questa la decisione ufficializzata nella giornata di ieri, sabato 6 febbraio, nel corso dell’assemblea annuale dell’Appi, l’associazione di titolari di posto barca. A spiegare nel dettagli i perché della diffida la presidente Maria Sorbo.
“Appi svolge la sua consueta assemblea annuale, all’ordine del giorno una serie di punti che riguardano la possibile modalità di risoluzione del contenzioso con la Go Imperia – ha spiegato a ImperiaPost – Ci tengo a sottolineare che Appi sino ad oggi, dunque dal 2014, da quando la Go Imperia è nata, ha sempre tentato il dialogo e tentato di trovare una soluzione in merito al pagamento degli oneri di gestione, dunque l’utilizzo della struttura del porto. Purtroppo abbiamo sempre trovato un interlocutore difficile, perché ci sono state proposte tariffe assolutamente fuori mercato e che non si riferiscono solo ai servizi di gestione del porto, ma anche a un canone di locazione. Il contratto che ci è sempre stato proposto da Go Imperia aveva come titolo ‘locazione’ e non ‘gestione’, per questo ci siamo sempre rifiutati di sottoscriverlo e firmarlo. Da parte di Appi, però, c’è la massima disponibilità a contribuire alle spese di gestione per l’utilizzo del proprio posto barca”.
“Noi oggi abbiamo proposto ai soci la sottoscrizione di una diffida perché, soprattutto nell’ultima stagione estiva, tutti i titolari di posto barca sono stati messi nella condizione dalla Go Imperia di non poter utilizzare il proprio posto barca, perché gli è stato impedito l’utilizzo dell’elettricità, dell’acqua, la possibilità di affittare il proprio posto barca a eventuali locatari a fronte del fatto che non abbiamo sottoscritto questo benedetto contratto di locazione. Noi continuiamo a sostenere che siamo disponibili a sottoscrivere un contratto che riguarda gli oneri di gestione e quindi per questo motivo proponiamo una diffida perché non venga fatto questo ostruzionismo nei confronti dei nostri iscritti e di chiunque altro possegga un posto barca”.
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LA DIFFIDA (formulata dall’avvocato Gianpiero Pani, legale dell’Appi)
APPI, in persona del Presidente in carica, nonché dei soggetti titolari di posto barca che aderiscono alla Associazione, con specifico, ma non esclusivo riferimento a coloro persone fisiche e giuridiche — che sottoscrivono la presente.
Da tempo la Vostra Società, attuale gestore dell’approdo turistico, ostacola e pregiudica il godimento dei posti barca dei titolari, che a suo tempo ne hanno acquisito la piena disponibilità in forza di contratti conclusi con Acquamare S.r.l. e con Porto di Imperia S.p.A. ln svariate occasioni, infatti, ai titolari di posto barca è stato, tra le altre cose, da Voi impedito di fruire delle forniture di energia elettrica e di acqua, di concedere a terzi la disponibilità del loro posto barca e, persino, di accedere ai servizi igienici comuni. Inoltre la Vostra Società ha ripetutamente minacciato i titolari di posto barca di privarli della disponibilità del loro “bene”.
Tali iniziative, illegittime e riprovevoli, e comunque fonte di responsabilità risarcitoria, sono state assunte da GO Imperia S.r.l. all’evidente scopo di imporre la sottoscrizione di un nuovo contratto inerente la fornitura dei servizi, con previsione di nuovi e assai gravosi oneri di gestione e con la contestuale negazione della titolarità dei posti barca in capo ai miei Assistiti (oltre che allo scopo di indirizzare i terzi verso la locazione di Vostri posti barca).
Vi invito, ad ogni effetto di legge, a cessare immediatamente siffatte condotte.
ln difetto, ho mandato di adire senza altro avviso le competenti Magistrature.
Protestati tutti i diritti, inclusi i crediti per il risarcimento dei danni.
Distinti saluti.
Avv. Giampiero Pani