L’amministrazione Capacci è un passo dal capolinea. Mancano i numeri. Un deficit emerso in tutta la sua drammaticità, politica si intende, nel corso dell’ultima conferenza capigruppo, tenuta ieri sera, lunedì 8 febbraio, e convocata in tutta fretta dalla maggioranza per anticipare la data del prossimo consiglio comunale, fissato per il prossimo 1 marzo.
Nel dettaglio, la maggioranza non è riuscita a convocare un nuovo consiglio perché senza i numeri necessari a prevalere sull’opposizione. Due le date per le quali si è andati a votazione. La prima, il 18 febbraio, e la seconda, il 26 febbraio. In entrambi i casi la minoranza, alla quale si è aggiunta il gruppo consiliare Imperia Cambia, un tempo espressione del Sindaco Carlo Capacci, portando il bilancio in perfetta parità, 16 contro 16, ha stoppato gli intenti della maggioranza.
Da una parte si sono schierate Imperia Bene Comune, Imperia Cambia, Forza Italia, M5S, Imperia Riparte e Fratelli d’Italia, dall’altra Pd, Azione Civica, Imperia di Tutti Imperia per Tutti e Gruppo Misto. Risultato? La data del consiglio comunale è rimasta invariata, 1 marzo, certificando l’impotenza della maggioranza, senza i numeri necessari per governare.
Tutto perduto? Niente affatto. Il Sindaco Carlo Capacci, infatti, nella serata di ieri ha ufficializzato in consiglio comunale il suo ingresso del Gruppo Misto. Una variazione sostanziale che modifica gli equilibri, portando il rapporto numerico maggioranza-minoranza a 17-16. Resta però un aspetto non secondario da chiarire. Il Sindaco può essere conteggiato al momento del voto in conferenza capigruppo? Il regolamento comunale non accenna nulla a riguardo e su questo aspetto la maggioranza sembra orientata a chiedere una modifica del regolamento.
In definitiva, però, appare chiaro che la maggioranza ha necessariamente bisogno di ricucire lo strappo con i quattro “dissidenti” di Imperia Cambia (Paolo Re, Ester D’Agostino, Natalia Riccò e Susanna Palma) se vuole continuare a governare serenamente. In caso contrario è destinata a rimanere sempre “ostaggio” della minoranza, con il rischio di terminare il proprio mandato in pochi mesi.
Il tentativo di ricucire, al momento, è affidato soprattutto al Partito Democratico, nella figura del segretario cittadino Andreina Puccioni, e ad Azione Civica, nella figura del consigliere Paolo Montesano. Un tentativo obbligato, per evitare che la città si ritrovi nuovamente a fare i conti con lo spettro di un Commissario Prefettizio.