“Wake Up non è per risvegliare noi giovani, si deve svegliare chi sta dall’altra parte“. Rocco Hunt è un fiume in piena, risponde a tutti col sorriso e dimostra una maturità incredibile.
“Una canzone non può cambiare le cose, ma può arrivare a tante persone. Io ho un pubblico ampio e il rap deve portare un messaggio, deve risvegliare le coscienze e, perchè no… anche il Festival di Sanremo! Sul palco dell’Ariston poi io ho portato tre lingue : italiano, inglese e napoletano!“
“Ho scritto ‘Wake Up’ ispirato anche dalle parole che mi ha detto Pino Daniele dopo un suo concerto – continua Rocco – Mi ha detto di continuare su questa strada, che ho tante cose da dire e così ho fatto. Mi hanno dato 8.5 alcuni giornalisti, ragà…nemmeno a scuola lo prendevo! Non so se l’Italia sia pronta per una vittoria di un rapper, io per ora sono contentissimo…”.
Continua Rocco Hunt e parla della canzone e dei temi profondi che va a toccare. “Io ho provato cosa vuol dire andare via da casa per lavoro, ora vivo lontano ad esempio e questo ci fa riflettere. Noi italiani abbiamo il più grande patrimonio culturale del mondo ed è quello che cerco di far capire con la mia cover. Domani infatti porto “Tu vo fa l’americano”, perchè noi vogliamo fare gli americani, ma loro vogliono fare noi“.
“A Sanremo io sono la voce fuori dal coro. Non bisogna definire main stream o underground, se la musica è bella è bella punto e basta Noi rapper siamo sociali, quelli che parlano di figa e droga non sono molto rapper secondo me”