“I nostri vecchi ci mettevano continuamente sull’avviso: per non iniziare male una giornata è meglio non leggere le notizie pubblicate sugli organi di stampa. Noi, un po’ ce lo siamo dimenticato questo avvertimento e poi gli organi di stampa sono molto cambiati e ci raggiungono dovunque. È praticamente impossibile non leggerli”. Coì il Laboratorio Per Imperia, in merito alla situazione dell’amministrazione cittadina.
“Forse è per questo che gli imperiesi, da un po’ di tempo, incominciano male la giornata, anche quando splende il sole e all’orizzonte si comincia a vedere la primavera: infatti, ogni mattina, con ricorrenza inquietante, arrivano dal Palazzo notizie terrificanti sulla salute della nostra Amministrazione.
E il bello è che le peggio cose vengono proprio da quella maggioranza che nel 2013 ha assunto il potere con una specie di plebiscito: dissidenti di maggioranza minacciosi che tengono sotto scacco il governo cittadino; consiglieri (sempre di maggioranza) che con la loro reiterata e irritante assenza fanno mancare il loro contributo e il loro voto; gruppi che si sciolgono, poi si ricostituiscono e magari si sciolgono di nuovo e poi si ricostituiscono ancora, ma cambiando nome, come volessero dimostrare che la politica è una questione di etichette e di poltrone, anziché di contenuti.
E l’unico Partito in coalizione che sta a guardare, apparentemente raggelato, come si trattasse di un film di Quentin Tarantino. A Palazzo sembra di essere in una sala d’attesa della Stazione Centrale, dove tutti aspettano di salire su un treno, perché lì, nella sala di attesa, si sta scomodi. E perciò sono attenti solo alle voci dell’altoparlante, il grande e invisibile burattinaio, che indica destinazione, tipo di treno e binario. Tutto il resto non conta: meno che meno i problemi e gli interessi del ragionier Bianchi, che magari li ha anche aiutati ad arrivare lì, con il suo voto.
Una rappresentazione imbarazzante di fronte alla quale nessuno di noi esita a capire perché la gente si è disamorata della politica. E, mentre il Laboratorio per Imperia pensa seriamente di chiedere ufficialmente scusa ai suoi elettori per averli convinti a votare, tre anni fa, sorge una domanda: ma tutto ciò, è quello che ci meritiamo? Non ne siamo sicuri, ma forse sì. E intanto il prossimo Commissario aspetta una telefonata dal Ministro per chiudere la valigia e fare un salto a Imperia”.