Imperia – “Dispiace molto per quello che è accaduto, è un fatto gravissimo, ma l’ordine degli ingegneri di Imperia deve rimanere fuori da una vicenda che non può e non deve minare la credibilità di un’intera categoria”. Queste le parole dell’ing. Domenico Pino, presidente dell’ordine degli ingegneri di Imperia in merito all’inchiesta della polizia postale di Genova che vede indagato un ingegnere di Imperia di 33 anni (e non di 60 come scritto erroneamente nello scorso articolo, ndr) con l’accusa di detenzione di materiale pedopornografico.
“Si tratta di una vicenda molto delicata, in merito alla quale sarà la magistratura a dover fare chiarezza, ma non per questo tutti gli ingegneri della città, la maggior parte dei quali moralmente inappuntabili, devono essere guardati con gli occhi del sospetto”, aggiunge Pino.
La notizia dell’inchiesta, in effetti, nel corso dell’ultima settimana ha fatto il giro della città suscitando reazioni di sdegno, incredulità e amarezza. Nel frattempo prosegue il lavoro degli inquirenti orientato in particolare ad individuare delle immagini pedopornografiche ritrovate nel computer del 33enne imperiese.
L’indagine ha preso il via da un esposto anonimo, cui hanno fatto seguito svariate perquisizioni. Gli inquirenti hanno scovato immagini pedopornografiche, che ritraggono bambini e bambine, intorno ai 5 anni, in atteggiamenti sessuali, nei pc di proprietà del professionista imperiese, sia in ufficio che a casa. L’uomo lavora presso un noto studio associato di Imperia.