27 Dicembre 2024 05:27

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IMPERIA. ATTENTATO SALA SCOMMESSE. UNA TELEFONATA ALIMENTA I DUBBI DELLA PROCURA, NUOVAMENTE INTERROGATO TRIFILIO / ECCO PERCHÈ

In breve: L’attentato incendiario alla sala scommesse di Via del Collegio, lo ricordiamo, sarebbe stato orchestrato dai gestori della ricevitoria per incastrare i soldi dell’assicurazione.

TRIFILIO CAVALLONE

Proseguono senza sosta le indagini della Procura di Imperia per fare luce sull`attentato incendiario alla sala scommesse di via del Collegio che ha provocato la morte di due dei tre attentatori di origine albanese e che ha portato all’arresto di quattro persone: i due gestori Michele Mucciolo e Alessio Alberigo, il “palo” Mretjev Ismajlukaj e l’intermediario Ippolito Trifilio.

Proprio quest’ultimo, ieri pomeriggio, è stato nuovamente interrogato dal pubblico ministero Roberto Cavallone. Il motivo? Chiarimenti rispetto alle dichiarazioni rilasciate in sede di incidente probatorio dello scorso 8 febbraio. Non è dato sapere quali sono i dubbi del magistrato rispetto alla testimonianza ormai “cristallizzata” e utilizzabile come prova nella fase di udienza preliminare e nell’eventuale dibattimento ma quello su cui si starebbe concentrando la Procura sarebbe la posizione del quinto uomo, un ventenne, al momento indagato per false dichiarazioni al PM.

Trifilio, durante la sua deposizione dello scorso 8 febbraio, avrebbe dichiarato che il giovane non sarebbe stato coinvolto nell’organizzazione dell’attentato ma c’è una telefonata tra i due che non convince i magistrati che, dopo aver disposto la perquisizione dell’abitazione, dell’auto e il sequestro del telefono cellulare del ventenne, starebbero rivalutando la sua posizione. 

L’attentato incendiario alla sala scommesse di Via del Collegio, lo ricordiamo, sarebbe stato orchestrato dai gestori della ricevitoria per incastrare i soldi dell’assicurazione. Gli stessi gestori potrebbero essere scarcerati il prossimo 23 febbraio salvo che la Procura non chieda una nuova misura cautelare che sarà nuovamente vagliata dal giudice per le indagini preliminari Massimiliano Rainieri. 

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