27 Dicembre 2024 21:47

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VILLETTE ABUSIVE A DOLCEDO. DOPO 8 ANNI L’INCHIESTA APPRODA IN AULA. IL 9 GIUGNO L’UDIENZA PRELIMINARE. IN 64 DAVANTI AL GIUDICE/ECCO LE ACCUSE

In breve: E' arrivata a un punto di svolta l'inchiesta sulla maxi lottizzazione abusiva a Dolcedo. Dopo 8 anni di indagini, il giudice Massimiliano Rainieri, infatti, ha fissato per il prossimo 9 giugno l'udienza preliminare che vedrà in aula...

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E’ arrivata a un punto di svolta l’inchiesta sulla maxi lottizzazione abusiva a Dolcedo. Dopo 8 anni di indagini, il giudice Massimiliano Rainieri, infatti, ha fissato per il prossimo 9 giugno l’udienza preliminare che vedrà in aula 64 indagati, alcuni dei quali di nazionalità straniera, in particolare olandesi e inglesi, proprietari di villette indipendenti nella suggestiva località della Val Prino. Il Pm Alessandro Bogliolo aveva chiesto il rinvio a giudizio nei mesi scorsi, disponendo contestualmente l’archiviazione per i restanti 113 indagati.

In sede di udienza preliminare il giudice sarà chiamato a decidere se optare per disporre il processo o prosciogliere i 64 indagati che, a loro volta, tramite i loro legali, avranno facoltà di chiedere l’accesso a riti alternativi.

I 64 proprietari di villette per i quali è stato chiesto il rinvio a giudizio avrebbero, secondo l’accusa, costruito in zone sottoposte a vincolo ambientale sforando le volumetrie senza le necessarie autorizzazioni, ad esempio trasformando quello che originariamente era un semplice magazzino agricolo in una villetta.

Allo stato attuale sono circa 80 le villette poste sotto sequestro dalla Procura della Repubblica (con custodi giudiziari gli stessi proprietari) e a rischio confisca.

Per quanto concerne l’archiviazione per i 113 indagati, è stata disposta dal Pm Bogliolo in quanto avrebbero dimostrato di essere all’oscuro della lottizzazione abusiva al momento dell’acquisto della casa o della ristrutturazione.

Il Pm ha chiesto il processo anche per due amministratori del Comune di Dolcedo, il capo della ripartizione tecnica, il geometra Massimo Dema, e il segretario generale Antonio Fausto Angeloni. Il reato contestato, in questo caso, è quello di abuso d’ufficio.

 

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