23 Novembre 2024 20:08

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23 Novembre 2024 20:08

IMPERIA. IL DRAMMA DI DOSOLINA. A 64 ANNI SENZA CASA, VIVE IN UFFICIO. “DORMO SU UNA SEDIA E MANGIO INSALATA E SCATOLAME. IL MIO COMUNE NON PUÒ LASCIARMI IN MEZZO ALLA STRADA”/IL CASO

In breve: "A 64 anni mi trovo a vivere in un ufficio, senza un letto dove dormire, senza potermi fare una doccia. Chiedo al Comune di darmi una mano perché non so più come andare avanti"

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“A 64 anni mi trovo a vivere in un ufficio, senza un letto dove dormire, senza potermi fare una doccia. Chiedo al Comune di darmi una mano perché non so più come andare avanti”. È un grido di dolore staziante quello di Dosolina, ex dipendente della Sasso di Imperia per 13 lunghi anni.

“Quando ha chiuso ho iniziato a lavorare nel sociale – racconta a ImperiaPost – ma arrivata all’età di 64 anni non ce la faccio più. Ho un problema a un ginocchio che mi rende difficile la deambulazione. Mi manca un anno alla pensione, ma questo anno sembra proprio che me lo vogliano far patire da morire”.

Dosolina ha vissuto per un anno e mezzo presso la Casa famiglia “Il Girasole” di Torrazza, poi a seguito di alcune problematiche sorte con un’altra ospite della struttura, è stata trasferita a fine dicembre presso la Caritas di Oneglia, presso la quale è rimasta sino a fine gennaio. Successivamente il Comune di Imperia ha disposto il trasferimento presso le case popolari di via Airenti a Caramagna dove però Dosolina ha dovuto fare i conti con un ambiente invivibile.

“Ho vissuto con tre uomini nello stesso appartamento. Non c’era una stufa. L’ambiente era invivibile. Neanche i maiali vivrebbero in un posto simile. Sporcizia, puzza. Un odore talmente nauseabondo che la prima volta che sono entrata sono dovuta uscire per vomitare”.

Dosolina ha così deciso di andar via da via Airenti, chiedendo al Comune un’altra sistemazione, più decorosa, ma sino ad oggi, nonostante le tante sollecitazioni, non è arrivata una risposta. Da qui la decisione, per non rimanere in mezzo a una strada, di trasferirsi a “vivere” nell’ufficio di un amico.

“Dormo in questo ufficio da 20 giorni – racconta disperata Dosolina – Non c’è una doccia dove io possa lavarmi, non c’è un letto, dormo su una sedia. Mangiare? Tre volte alla settimana vado alla Caritas, i restanti giorni chiedo aiuto a qualche amico, recuperando scatolame e insalata”.

Il Comune ha invitato Dosolina a trovare lei stessa un appartamento, assicurando che sarà poi l’ente pubblico a pagare affitto e bollette.

“Non capisco perché devo essere io a cercarmi una casa – prosegue Dosolina – Mi sono comunque messa in moto, girando tutte le agenzie immobiliari della città. Il Comune non mi ha indicato un budget preciso, ma evidentemente se per loro la Caritas era troppo cara, devo trovare un appartamento che costi meno di 300 euro al mese. Ma dove lo trovo? Tutti quelli che ho trovato costano dai 400 euro in su. Inoltre le agenzie mi ascoltano sino a quando non dico che la copertura finanziaria sarà assicurata dal Comune di Imperia. A quel punto iniziano a storcere il naso e non se ne fa più nulla. Più volte il Comune mi ha detto di farmi aiutare dai miei figli (Dosolina ne ha due, ndr), ma ho già detto più e più volte che è impossibile. Vivono a Sanremo e ad Andora e non hanno disponibilità economiche”.

Dosolina lancia un appello alle istituzioni. “Vi prego di aiutarmi. Non è possibile che il mio Comune mi lasci in mezzo a una strada a 64 anni. Gli extracomunitari vengono aiutati al 100%. Io non sono razzista e non ce l’ho con loro, anzi. Piuttosto che l’ho con chi aiuta prima loro e poi gli italiani. All’estero prima aiutano i propri connazionali e poi chi viene da fuori. Ho provato negli ultimi giorni a parlare con l’assessore Risso, ma non è stato possibile. L’ho aspettato per ore negli uffici dei servizi sociali, ma non è mai arrivato. Qualcuno mi aiuti, perché davvero non so più dove sbattere la testa”.

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