Imperia – “Il sindaco ha confermato che di soldi in cassa non ce ne sono e che il giudice si è sbagliato a fare quella sentenza. Il comune ha fatto opposizione e noi ora aspettiamo che gli altri 34 comuni paghino gli altri decreti ingiuntivi emessi dallo studio legale Sciortino”.Queste le parole di Luigi La Marca della Uil al termine dell’incontro con il sindaco Carlo Capacci.
Un incontro voluto dai lavoratori a seguito della protesta messa in atto a seguito dell’articolo pubblicato da ImperiaPost in merito alla decisione del Comune di Imperia di opporsi ai provvedimenti emessi dal Tribunale, Sezione Esecuzioni Mobiliari, che hanno disposto l’assegnazione, a seguito di diversi atti di pignoramento presso terzi, del pagamento agli ex dipendenti della Tradeco delle somme indicate nei decreti ingiuntivi.
Il sindaco affida alla sua pagina facebook la risposta dopo aver dichiarato in prima istanza:”Stiamo tutelando gli interessi del comune di Imperia”.
“Vorrei fare chiarezza – scrive Capacci – sulla vicenda degli stipendi dei lavoratori Tradeco, una volta per tutte.
Il Comune di Imperia, come da accordo con la Tradeco, doveva pagare gli stipendi per il lavoro prestato nei mesi di giugno e luglio 2015. Le buste paga pervenute contenevano anche la liquidazione e altre indennità. Il Comune ha puntualmente provveduto – come concordato dinanzi al Prefetto – alla liquidazione delle somme dovute ai lavoratori per l’attività prestata, sostituendosi all’appaltatore ai sensi dell’art. 5 del Regolamento di attuazione del Codice dei Contratti Pubblici. Inoltre Il Comune aveva provveduto ad invitare tutti i Comuni del comprensorio a sospendere l’ultimo pagamento alla Tradeco, per far sì che si accumulassero somme utili al pagamento dei lavoratori per la differenza relativa al TFR e agli oneri accessori, come le ritenute sindacali e le ritenute IRPEF impropriamente trattenute da Tradeco.
L’interpretazione del Comune di Imperia si è dimostrata corretta in quanto i lavoratori, non vedendosi accreditare la differenza della busta paga, hanno successivamente agito in sede legale nei confronti di Tradeco e non del Comune, mediante lo strumento giuridico del decreto ingiuntivo. Il Tribunale ha riconosciuto la legittimità del credito: il debitore quindi era ed è Tradeco.
Successivamente, i lavoratori, mediante lo strumento giuridico del pignoramento presso terzi, hanno richiesto le somme ad alcuni Comuni del comprensorio. In questa fase è stato erroneamente supposto che il Comune di Imperia fosse debitore nei confronti della Tradeco di 129 mila euro. Questo è il motivo dell’opposizione in giudizio da parte del Comune di Imperia che mira a far chiarezza sul fatto che il debito nei confronti di Tradeco è pari a euro ZERO. Il Comune non può essere chiamato in causa per il pagamento delle somme ancora dovute ai lavoratori, somme che peraltro sono disponibili presso altri Comuni anche grazie alla lettera che il Comune di Imperia scrisse in tempi non sospetti, dimostrando notevole lungimiranza.
Vorrei anche fare chiarezza in maniera definitiva sulle spettanze del legale incaricato dal Comune. L’accordo di transazione che ha messo fine all’appalto Tradeco, prevedeva chiaramente che la parcella dell’avvocato fosse pagata interamente dalla Tradeco. È un piccolo dettaglio che in questi mesi è sfuggito a molti. Chi insinua che il Comune avrebbe preferito pagare il suo legale prima dei lavoratori, dice il falso in quanto l’intero ammontare di stipendi e parcella era ed è a carico della Tradeco che avrebbe dovuto sapere se era in grado o meno di onorare il debito. Inoltre NON HO DETTO ‘Il Giudice ha sbagliato a redigere la Sentenza’. Ho il massimo rispetto per Autorità Giudiziaria e Tribunale e sono certo che sul ricorso presentato dal Comune di Imperia sarà fatta chiarezza una volta per tutte”.
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