Il porto turistico di Imperia non chiuderà, almeno non in tempi brevi. La commissione di vigilanza e collaudo riunitasi presso il palazzo della Regione a Genova ha deciso e deliberato “l’inagibilità” di quattro pontili sui quali lo studio Elb di Genova aveva riscontrato delle criticità.
La commissione, composta da: Roberto Boni, (nominato dalla Regione Liguria) Franco Erasmi, (nominato dall’ex Sindaco Paolo Strescino e ora referente di Carlo Capacci), Pierre Marie Lunghi (dirigente del Settore Porti e Demanio del Comune di Imperia) e l’ing. Riccardo Blanco (per l’Agenzia del demanio), ha esaminato la documentazione presentata dalla Porto di Imperia S.P.A. e ha demandato alla Capitaneria di Porto di Imperia i provvedimenti da adottare.
Durante i prossimi giorni, probabilmente, saranno dichiarati inagibili i pontili segnalati che rimarranno tali sino a quando i lavori di manutenzione non saranno effettuati. Oltre ai pontili segnalati, però, ci sarebbero altre criticità che sarebbero emerse durante la discussione e messe a verbale. Nulla di fatto per quanto riguarda le altre situazioni critiche come: l’autorimessa, l’agibilità degli uffici, l’allaccio all’impianto fognario, la situazione del molo lungo, la presenza di parte della montagna di terra sulla quale sono state trovate tracce di piombo, il ricircolo dell’acqua all’interno della zona dedicata alla nautica sociale, la mancanza delle isole ecologiche e lo stato della pavimentazione dello scalo portuale. Noi di ImperiaPost siamo ancora in attesa delle risposte alle 10 domande che riproponiamo.
1) Il socio Comune è a conoscenza dell’importo delle parcelle/contratti/consulenze stipulate durante l’amministrazione Argirò nei confronti dei vari ingegneri, avvocati, commercialisti e professionisti vari?
2) Come si è conclusa la vicenda dello stipendio dell’amministratore unico Argirò?
3) Durante i vari sopralluoghi effettuati dall’ingegner Ernesto la Barbera e dall’ingegner Andrea Deprati, dello studio Elb di Genova sono state verificate le situazioni riguardanti: l’autorimessa, l’agibilità degli uffici, l’allaccio all’impianto fognario, la situazione del molo lungo, la presenza di parte della montagna di terra sulla quale sono state trovate tracce di piombo, il ricircolo dell’acqua all’interno della zona dedicata alla nautica sociale, la presenza o meno delle isole ecologiche, lo stato della pavimentazione dello scalo portuale?
4) Perché, a distanza di un mese, non è stato ancora nominato un consiglio di amministrazione della società vista la delibera di indirizzo approvata dalla giunta Capacci e visto l’assenso degli altri due soci (Acquamare s.r.l. e Imperia Sviluppo s.p.a)?
5) Come si comporterà il Comune in caso di fallimento della società? e in caso di accettazione del concordato preventivo?
6) Qual è la situazione relativa alla richiesta di sequestro cautelativo del porto avanzata dall’Agenzia delle Entrate?
7) Qual è la situazione relativa al mancato accatastamento delle opere e le possibili sanzioni decretate dall’Agenzia del Territorio?
8) Il Comune di Imperia come socio pubblico ritiene che sia opportuno che la società continui ad essere amministrata da Giuseppe Argirò indagato dalla Procura della Repubblica di Sanremo per “concussione” e per “ricettazione”?
9) Il Comune di Imperia come valuta il piano concordatario presentato da Argirò anche a fronte della richiesta di fallimento della Porto di Imperia S.P.A. avanzata dalla Procura di Imperia?
10) Come verrà affrontata la questione ipoteca stipulata dalla società con le banche con l’avvallo del Comune se la stessa non riuscisse a salvarsi?