L’assembla dei soci della Cooperativa sociale “Il Faggio” ha approvato, con 297 voti favorevoli, 123 contrari e 3 astenuti, il nuovo piano di “salvataggio” dell’azienda che consiste nell’ulteriore taglio del 30% delle tredicesime dell’anno 2015. La decurtazione si è resa necessario a seguito del fallimento del piano di ricapitalizzazione approvato lo scorso 11 gennaio.
“Non è stata raggiunta la quota per la ricapitalizzazione – spiega Cinzia Guanci della UIL – attraverso una sottoscrizione libera e individuale dei soci. Sulla base di questo hanno dichiarato lo stato di crisi aziendale, una eventuale revisione di bilancio e un’ulteriore decurtazione del 30% della parte restante della tredicesima che ci eravamo già decurtati a giugno del 2015. Stanno facendo un’unica votazione e poi si dovrebbe dare via al piano di risanamento. Noi non siamo d’accordo, notiamo incongruenze, poche certezze, poca chiarezza delle informazioni e quindi sulla base di queste cose non crediamo sul sistema che sta sorgendo adesso perché sulla base della ricapitalizzazione o mancata ricapitalizzazione la cooperativa sta ancora parlando del licenziamento sulla base della Legge 142/2001 e questo non mi fa credere in un sistema a mia tutela. Circa 160 lavoratori non sono d’accordo, noi rappresentiamo circa un centinaio di essi”.
https://youtu.be/WXGfF1ClcbA
“Io ho votato no – ha commentato Maria Cortara – ma in realtà mi hanno fatto votare senza che si sappia di preciso se io sia socia o meno. Non ho ancora pagato la mia quota socio, non si sa se io sia socia o meno. Il mio voto è stato No rispetto a una cooperativa che non ci dà chiarezza, che non ci dà garanzie, non ci fornisce i bilanci, che ad ora non si sa se è uno squilibrio fiscale di 4,5 milioni, prima era 1, ci chiedono di rinunciare alla tredicesima, una decurtazione. Abbiamo appena votato un piano, poi ci hanno fatto uscire e ora dobbiamo votare altre cose quando la maggior parte dei soci se n’è già andato”.
https://www.youtube.com/watch?v=afXZTN9XamU&feature=youtu.be
“Ho rischiato di non poter votare – racconta Rosanna Bottiglieri – ma il voto è un diritto di ogni lavoratore ed essendo socia di una cooperativa ritengo opportuno che ognuno di noi abbia il diritto di voto. Nonostante sia arrivato in ritardo di qualche minuto, come molti altri, credo sia doveroso che la commissione, presidente, dia la postazione per il voto. oltretutto essendo soci dobbiamo tutti cooperare insieme e visto che ci sono delle problematiche nell’azienda del “Il Faggio”, con la speranza che questi voti servano a risanare la nostra cooperativa. Ho votato no perché ritengo che ognuno di noi debba avere delle garanzie e sapere in che situazione lavorativa ci possiamo trovare. Penso che in qualità di lavorare del settore, visto che abbiamo un lavoro molto delicato, quotidianamente dobbiamo avere una mente molto serena perché abbiamo nelle mani dei cristalli, che sono le persone anziane che le famiglie ci hanno affidato e perciò dobbiamo essere sereni e tranquilli. Siamo persone altamente qualificate e dobbiamo avere una serenità economica perché nessuno di noi campa di aria”.
https://www.youtube.com/watch?v=HhARUV2AgxQ&feature=youtu.be
“Il numero dei No si è alzato notevolmente rispetto all’ultima assemblea, – commenta Milena Speranza della UIL – teniamo anche conto che stasera mancavano tante persone perché i servizi di Imperia sono talmente stringati che le persone devono garantire i servizi e non possono essere qui. Mi pare che si sia mantenuta una posizione che fa notare, anche con gli interventi fatti, che c’è una mancanza di certezza e di sicurezza rispetto a quello che oggi è il piano di ricapitalizzazione nonché del piano di riorganizzazione proposto. I soci, per noi lavoratori, credo che ribadiscano il concetto che è un loro diritto percepire lo stipendio e aldilà di quello che si è votato in assemblea comunichiamo che quello che la Uil ha già predisposto 70 vertenze che sono partite per la direzione del lavoro e che si riserverà di mandarne altrettante e comunque di aprire dei procedimenti diversi perché non ci sembra opportuno che un’assemblea dei soci deliberi su questioni che riguardano un contratto nazionale. Se così fosse è inutile che Legacoop di sieda ad un tavolo nazionale con CGIL CISL E UIL per fare i contratti. Se li facessero da soli così le retribuzioni le tagliano quando vogliono. Siccome così non è rispondono anche loro per i soci lavoratori di un contratto nazionale che prevede che tutti i mesi devono avere le loro retribuzioni e nessuno può tagliare queste cose. Chiaramente noi andremo avanti a tutela dei lavoratori”.
https://www.youtube.com/watch?v=Geu4FH4AUqw&feature=youtu.be